Renzo Allegri, Chi, n. 13, 30/03/2011, pp. 139-143, 30 marzo 2011
Paolo Gavazzeni, responsabile dei servizi musicali del Teatro alla Scala. Fratello di Antonio. «A 7 anni incominciai a suonare il pianoforte, a 11 entrai in conservatorio, a 20 mi diplomai
Paolo Gavazzeni, responsabile dei servizi musicali del Teatro alla Scala. Fratello di Antonio. «A 7 anni incominciai a suonare il pianoforte, a 11 entrai in conservatorio, a 20 mi diplomai. Feci poi due anni di perfezionamento a Losanna e iniziai la carriera di concertista. Tutti dicevano che avevo un avvenire, ma, a 25 anni, chiusi il pianoforte e non lo aprii più. Non era la mia vita. Troppo solitaria. Otto, dieci ore di studio in camera. Non ero a mio agio. Amo stare tra la gente». Il nonno «[…] dopo aver assistito a un mio concerto, disse a mia madre: “Questo è il pianismo che piace a me”. Era commosso […]. Da undici anni lavoro al Teatro alla Scala. Sono responsabile dell’orchestra, seguo in particolare i direttori e gli artisti. […] Trascorro dieci, dodici ore al giorno in quel teatro, che il nonno amava tanto. Incontro artisti, registi, tecnici, musicisti che lavorarono con lui e tutti lo ricordano […]». *** Una famiglia, quella dei Gavazzeni, che ha segnato la storia italiana del Novecento. Giuseppe Gavazzeni, avvocato e politico, fu deputato al Parlamento. Poi con il maestro Gianandrea, mitico direttore d’orchestra applaudito in tutto il mondo, ma che era anche pianista, compositore e scrittore. Contemporaneamente si affermarono i figli di Gianandrea: Franco, docente universitario e filologo di fama mondiale, e Pino, imprenditore tessile, che ha portato l’azienda di famiglia, produttrice di camicie di alta moda, a una notorietà internazionale. Ora tocca ai nipoti. Paolo, musicista, e Antonio, imprenditore, rappresentano le due anime dei Gavazzeni: l’arte e l’industria.