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 2011  marzo 25 Venerdì calendario

TUTTI CONTRO TUTTI PER 8.300 EURO AL MESE


ROMA - Fra i Responsabili, l’unico che parrebbe un po’ responsabile è Silvano Moffa: «Basta con questa corsa alle poltrone. Stiamo dando un pessimo spettacolo di noi stessi». Fra i Responsabili, impegnati in una acerrima lotta di tutti contro tutti a caccia di una poltrona da sottosegretario o da vice-ministro (e in palio ce ne sono per ora cinque e poi almeno altre cinque), l’unico paciere e mediatore, sennò s’arriverebbe al reciproco sterminio, è Mario Pepe. Il berlusconiano in prestito al nuovo e assai rissoso gruppo, che già quasi minaccia la crisi di governo, se non viene ricompensato dal Cavaliere. «Vogliamo almeno un terzo dei sottosegretari del governo Berlusconi!», minaccia Francesco Pionati a nome del suo micro-partitellino, l’Alleanza di Centro, una delle componenti (sono cinque: cinque!) della ”terza gamba” della maggioranza. Pionati spara a zero su Saverio Romano, che è appena diventato ministro: «Ha avuto troppo!». Ossia un dicastero, l’Agricoltura, più la segreteria di presidenza della Camere, con Pisacane. Antonio Razzi, l’ex dipietrista che doveva avere il mutuo pagato e invece avrebbe incassato per ora la promessa di pubblicare la propria autobiografia con Mondadori e la possibilità d’indicare il candidato sindaco di Francavilla (Abruzzo), ce l’ha con quelli della sua ex componente «Noi Sud» (capeggiata da Enzo Scotti, sottosegretario), perchè pur di avere la presidenza dei Responsabili, con Sardelli, sembrano aver rinunciato, ma non è detto, ad altre poltrone importanti di cui una sarebbe potuta finire sotto il suo popò. Intanto, anche quelli di «Noi Sud» sono invidiosi di Romano, che è già ministro e loro non o non ancora, perchè anche il suo Partito (il Pid) pesca nel medesimo elettorato, meridionale ex democristiano, dei colleghi-rivali. In Campania, dove «Noi Sud» è forte con Scotti e Milo, Romano ha piazzato Pisacane, che è una vera macchina da voti: se ne porta appresso a decine di migliaia in qualunque partito egli stia, prima l’Udeur, poi l’Udc, poi il Pdl e ora «Noi Sud». E in uno di questi passaggi è anche riuscito a far eleggere la moglie, Vessella Pisacane, con ventimila preferenze al consiglio regionale campano.
Qualcuno non vuole niente: Pepe poteva essere ministro, in ricompensa dei servigi resi al Cavaliere durante la crisi di governo, ma a lui non interessa diventarlo. Grassano, ex leghista e ex diniano, propone: «Rinunciamo a tutte le poltrone! Non possiamo dare dei Responsabili l’immagine di una sporca dozzina». Ma si tratta di casi isolati. A Montecitorio, si fanno questi scenari o fanta-scenari. Razzi vorrebbe il sottosegretariato agli Italiani nel mondo. Pionati aspirerebbe a diventare vice-ministro della Comunicazione (ma i ”romaniani”: «Non se lo merita, rappresenta solo se stesso!»). Mentre Scilipoti, che gira con auto blù e scorta, e produce cinque o sei comunicati al giorno, ormai viene chiamato l’Oracolo. «Che cosa dobbiamo fare sulla Libia? Guardate il mio comunicato e troverete la risposta ai vostri problemi!». Ormai è in questa dimensione ”oltrista”, rispetto a quella di una poltrona. «Noi Sud» punta a due sottosegretariati, per Milo e Belcastro. Cesario e Calearo: uno all’Economia, l’altro al Commercio estero. Moffa aspirerebbe a prendere il posto di Sardelli come capogruppo. La Siliquini e la Polidori, ex finiane, avrebbero l’assicurazione del premier che le vede a loro volta come sottosegretarie a qualche cosa. Ecco, sottosegretariati che lievitano, si moltiplicano, si sdoppiano, si triplicano, si spacchettano e vengono mantecati con tanto lievito. Resta però da chiedersi. Visto che un posto da sottosegretario costa ai cittadini 8.300 euro netti al mese, esiste fra i Responsabili qualcuno che merita tanto?

Mario Ajello