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 2011  marzo 25 Venerdì calendario

IL CONFLITTO FINIRÀ PER COSTARCI FINO A UN MILIARDO DI EURO


Quanto costerà la guerra in Libia? Da una parte Gheddafi per finanziarsi l’estrema resistenza avrebbe messo da parte 4,6 miliardi di euro. Dall’altra, un paio di mesi di no fly zone, minimo indispensabile per ottenere qualche risultato in base ai precedenti del Kosovo 1999, dovrebbero costare 700 milioni di euro se non di più. Il tutto, in un momento in cui la crisi stava inducendo vari Paesi a tagliare drasticamente sulle spese militari.
La prima cifra è stata stimata sulla base del semplice dato di fonte Fondo Monetario Internazionale sulla riserva aurea della Banca centrale libica: 143,8 tonnellate di oro, che ai prezzi correnti farebbero 6 miliardi e mezzo di dollari. Ovvero, 4,583 miliardi di euro. In questo momento, l’export di petrolio libico è stato bloccato, i fondi di Gheddafi all’estero sono stati congelati e sui rapporti con lui è stato decretato un embargo. Secondo il Financial Times, però, il raìs avrebbe fatto in tempo a spostare tutto questo oro: là dove sono rimaste le sue guarnigioni più fedeli, dove è minima la proporzione di popolazione che possa ribellarsi contro di lui, e dove i confini di Niger e Ciad sono più vicini. Appunto, attraverso queste frontiere gli agenti gheddafisti possono cambiare l’oro in contanti. Alla bisogna Gheddafi può anche pagare pretoriani e mercenari, arruolati anch’essi a partire di Niger e Ciad, direttamente con l’oro. Per un combattente bastano 2000 dollari al mese, circa 1410 euro.
L’altra stima è stata fatta invece dall’analista militare Usa Zack Cooper, del think tank di Washington Center for Strategic and Budgetary Assessments. I missili da crociera Tomahawk lanciati dalle unità Usa e britanniche da soli, sono costati 200 milioni di dollari. I raid aerei nel loro complesso sarebbero costati finora tra i 400 egli 800 milioni di dollari, che sarebbe tra i 280 e i 560 milioni di euro. Ovviamente, una volta smantellate le forze aeree e la difesa anti-aerea di Gheddafi i costi calerebbero drasticamente. Ma un minimo per il mantenimento della zona di non volo ci vuole, e questo minimo è stimabile tra i 30 e i 100 milioni di dollari alla settimana. Certo: è quasi uno scherzo rispetto alla guerra in Afghanistan, che da sola inghiotte 9 miliardi di dollari al mese. Ma non è detto che si fermi lì, se ad esempio dopo la no fly zone non si deciderà di passare a un intervento anche con truppe di terra, seguito magari da una vera e propria occupazione.

Maurizio Stefanini