Mauro Anelli, Leggo 25/3/2011, 25 marzo 2011
IL COCCODRILLO MORTO CINQUE ANNI FA
I coccodrilli sono dei rettili longevi, ma, prima o poi, anche loro tirano le cuoia. Questa legge naturale non è certa per il coccodrillo giornalistico, l’articolo-necrologio precotto che giace nei cassetti dei caporedattori, pronto all’uso in caso di dipartita di personaggi di calibro piuttosto avanti con l’età.
Così, al New York Times, non hanno avuto dubbi nel pubblicare l’addio a Liz Taylor con un mirabile pezzo scritto da Mel Gussow, giornalista e critico presente nell’American Theater Hall of Fame. Chi meglio poteva dipingere la regina di Hollywood? Lui che è vissuto a Greenwich insieme a Dustin Hoffman, lui che conversava con Samuel Beckett e Arthur Miller. Insomma, cosa poteva impedire la pubblicazione di un pezzo così nobile? Se proprio vogliamo sottilizzare un problemino c’era. Mel è morto quasi sei anni fa, per l’esattezza il 29 aprile 2005.
E se è vero che la vita artistica della Taylor negli ultimi anni non ha lasciato segni indelebili, la sensazione che scaturisce durante la lettura dell’articolo è lievemente macabra, soprattutto quando con nonchalanche una didascalia chiarisce che «l’autore è morto, ma abbiamo dato una rinfrescata all’articolo con la gentile collaborazione di William McDonald, William Grimes and Daniel E. Slotnik». Tutti rigorosamente vivi.
A Liz non sappiamo quanto abbia fatto piacere questo saluto vagamente iettatorio. Conoscendo il caratterino, scontato il lancio di un’arpa in testa a Mel. Come minimo.