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 2011  marzo 24 Giovedì calendario

IL NUOVO MESSI È A PORTATA DI MOUSE


C’erano una volta gli osservatori che bazzicavano i campi di periferia per scovare i nuovi talenti. Poi è giunta l’era dei talent scout, sparsi per il mondo alla ricerca di fenomeni stranieri. Alla fine è arrivato Kicko, il primo sito al mondo per direttori sportivi un po’pigri.
Con già due anni di lavoro alle spalle e sei versioni internazionali (italiano, inglese, spagnolo e portoghese, francese e tedesco), Kicko è il primo social network al mondo dedicato al calcio. Proprio come gli aspiranti musicisti su Myspace, i giovani giocatori devono solo registrarsi, compilare un profilo e caricare i video delle proprie prodezze. E sperare che li chiamino per un provino la Fiorentina (che ha partecipato direttamente al progetto), il Manchester United o un altro dei 430 “utenti professionali” – osservatorio direttori sportivi – già iscritti al sito. Due gli abbonamenti: “illimitato” a 6.000 euro all’anno o “un euro, un calciatore” a partire da 1.500 euro. Oltre seimila calciatori (2.600 stranieri e alcune ragazze) ci hanno già provato, ma il pubblico potenziale è enorme.
«La Fifa calcola 500 milioni di calciatori nel mondo»,spiega l’inventore Stefano Cigarini, «il Milan – che osserva 30 mila calciatori a stagione – ci metterebbe 16.000 anni a visionarli tutti». Manager 41 enne, Cigarini si occupa da tempo di divertimento e media digitali (nel 1997 creò “Duedipicche”, uno dei primi siti italiani di incontri). «Il calcio è in deficit perché non ci sono abbastanza campioni al giusto prezzo», spiega il papà di Kicko, «e la colpa è dello scouting, rimasto a cento anni fa: si osservano solo i calciatori “segnalati”, spendendo molto e magari trascurando dei potenziali fenomeni. Tra dieci anni si farà tutto online». Chiunque – dal ds di A al presidente di Eccellenza – grazie a Kicko può trovare i giocatori. E per farsi notare i talenti in erba non fanno altro che caricare i filmati dell’archivio personale di papà. I video, però, come le vecchie “cassette”, possono ingannare e tra sformare un brocco in campione. «Gli utenti caricano molti video, sarebbe impossibile taroccarli tutti», assicura Cigarini.
Tra ragazzi di talento (come Roberto, laziale, gol in rovesciata a 13 anni) e bambini prodigio (come Simone, calabrese, capace di eseguire una bicicletta già a 6 anni), di certo chi non ha avuto bisogno di trucchi è stato Xhuljano Kulli, numero 10 della Civitanovese (Serie D). Nato a Scutari (Albania) nel 1991 e arrivato in Italia a nove anni, Kulli ha sempre fatto autopromozione grazie ai video del papà, cameraman di professione. Trequartista gracile ma anche giocoliere molto dotato, si era fatto notare nel 2008 a Vllaznia. Nell’intervallo del preliminare di coppa Uefa con il Napoli, “Giuliano” – tornato in patria e quel giorno faceva il raccattapalle – iniziò a palleggiare e fece impazzire i tifosi.
Kulli – richiamato in Italia dal Bra che lo ha poi ceduto alla Pro Patria – ha pubblicato sei video su Kicko, ciascuno con gli spezzoni di una decina dipartite. Un curriculum degno d’attenzione che gli è valso l’attenzione del connazionale Igli Tare, ds della Lazio, che lo ha chiamato per un provino di una settimana a Formello. Non è andata bene (troppo magro), ma l’importante è non smettere di sognare.

Francesco Perugini