La Stampa 24/3/2011, 24 marzo 2011
LETTERE
Vorrei rispondere alla lettera «L’ordine giusto dei tre colori» del 19 marzo. Il lettore Gianluca Verzulli non capisce perché si continui a dire bianco-rosso e verde invece di rispettare l’ordine cromatico della nostra bandiera. Perché è il «bianco-rosso e verde» che ci riporta così forte il pensiero del tricolore che varcò il Ticino nel 1848 alla testa delle truppe di Carlo Alberto impegnate contro l’Austria durante la prima guerra di indipendenza. Era composto da tre bande verticali: il bianco all’asta, il rosso al campo (banda di mezzo) con al centro la croce bianca dello stemma sabaudo e il verde banda lato vento.
Nello stesso anno Carlo Alberto istituì il tricolore che all’asta portava il verde, il bianco al campo con lo stemma sabaudo, il rosso lato al vento e che fu il vessillo nazionale sino all’avvento della Repubblica.
La bandiera come è oggi: verde, bianco, rosso è senza stemma alcuno nel centro, proprio come era quella della Repubblica Cisalpina del 1797, nata dalla fusione della Repubblica Cispadana con la Lombardia. Ma più lungo sarebbe il racconto perché la storia della bandiera è la storia dell’umanità. W l’Italia.
Marisa Granata