varie, 23 marzo 2011
Marianna Vecchione, 35 anni. Di origini pugliesi, «bellissima donna», «sempre gentile e disponibile, un lavoro saltuario da cameriera in una pizzeria di Terni, da qualche tempo era in crisi col marito Giuliano Marchetti, 42, impiegato in un supermercato, da cui aveva avuto una bambina di 7 anni e un maschietto di 3
Marianna Vecchione, 35 anni. Di origini pugliesi, «bellissima donna», «sempre gentile e disponibile, un lavoro saltuario da cameriera in una pizzeria di Terni, da qualche tempo era in crisi col marito Giuliano Marchetti, 42, impiegato in un supermercato, da cui aveva avuto una bambina di 7 anni e un maschietto di 3. L’altro giorno, all’ora di pranzo, tra i due scoppiò l’ennesima discussione, a un certo punto la Vecchione disse al Marchetti che di lui non ne voleva più sapere e che doveva andarsene da dall’appartamento di sua proprietà, allora lui, davanti agli occhi della figlia, prese il suo fucile da caccia e le sparò contro tre colpi di cui uno, mortale, nel cuore. Quindi si presentò in questura, spiegando: «Non volevo ucciderla. Volevo solo spaventarla». Gli agenti si precipitarono nell’appartamento e ad aprirgli, completamente sconvolta, fu la bambina di 7 anni: il padre l’aveva lasciata in casa con la madre in una pozza di sangue e il fratellino che dormiva in un’altra stanza. Primo pomeriggio di mercoledì 23 marzo in un appartamento in via Brodolini a Terni.