varie, 23 marzo 2011
Giuseppe Parisi, 21 anni. Di Palermo, barista, «buono e disponibile», l’altra sera, mentre guidava la sua Smart, investì un bambino di nome Andrea, 10 anni, e subito dopo, convinto d’averlo ammazzato, raggiunse l’antico ponte Corleone sul fiume Oreto, parcheggiò la macchina, per qualche minuto camminò tutto nervoso fissando il burrone e poi di botto, davanti agli occhi di alcuni automobilisti, scavalcò la ringhiera e si gettò di sotto, andando a sfracellarsi tra pietre e rovi
Giuseppe Parisi, 21 anni. Di Palermo, barista, «buono e disponibile», l’altra sera, mentre guidava la sua Smart, investì un bambino di nome Andrea, 10 anni, e subito dopo, convinto d’averlo ammazzato, raggiunse l’antico ponte Corleone sul fiume Oreto, parcheggiò la macchina, per qualche minuto camminò tutto nervoso fissando il burrone e poi di botto, davanti agli occhi di alcuni automobilisti, scavalcò la ringhiera e si gettò di sotto, andando a sfracellarsi tra pietre e rovi. Volo di trenta metri (il ragazzino investito, ricoverato in ospedale, non è in pericolo di vita). Dopo le 19 di martedì 22 marzo in via Regione siciliana a Palermo.