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 2011  febbraio 24 Giovedì calendario

DONNE INFORMATE IN NETWORK

Quando Miss Strawberry, nickname di una giovane blogger, ha iniziato a fare video recensioni su prodotti di cosmesi acquistati online non avrebbe mai pensato di ritrovarsi così tanti followers. Oggi ogni suo nuovo video è visto (e commentato) da migliaia di navigatrici.
In rete non è sola: sono centinaia le video bloggers (e mamme) che raccontano esperienze d’acquisto.
A oggi in Italia sono una trentina i mommy blog più cliccati. Il fenomeno nasce Oltreoceano: Microsoft calcola addirittura che 1’88% delle mamme casalinghe in America sia digitalizzato. Da noi l’esercito delle mamme sul web conta due milioni di iscritte, secondo Nielsen: di queste oltre il 50% è su Facebook, il 28% è blogger. E il trend è in costante crescita.

Donne in rete che conversano. Una relazione che si amplifica grazie ai social network. Secondo l’Osservatorio Mamme di Sfera, realizzato con il Centro Ask dell’Università Bocconi, il dialogo con le community delle mamme si concentra molto su prodotti ad alta intensità d’acquisto (come l’arredamento o i passeggini) e su prodotti a ricco catalogo, soggetti a moda o stagionalità (alimentari, libri, abbigliamento, giocattoli).

Però un conto è comunicare, un altro è acquistare. A oggi il processo di scelta d’acquisto risulta complesso. Sono 4 i mediatori che agiscono sulle mamme: gli specialisti (come il pediatra), i "pari" (ovvero le altre mamme), le fonti informative generaliste (dal giornale alla radio) e le aziende. Sono sei le caratteristiche che le "digital mom" associano a un brand: notorietà, tradizione, reperibilità, innovatività, sicurezza, qualità.

«Bisogna superare l’idea che le donne non usino internet e anche smettere di meravigliarci che le mamme dialoghino sui blog», afferma Paola Dubini, direttore del Centro Ask. C’è di più. «Le mamme hanno un rimbalzo comunicativo estremamente sofisticato e sanno valutare come usare media diversi per raccogliere e condividere informazioni», precisa Dubini.

Insomma, non solo sanno usare le nuove tecnologie, ma addirittura cavalcano le reti sociali: «Al tempo stesso però aumenta il divario fra le "navigatrici" sofisticate e chi non usa la rete». Ecco perché il Centro Ask sta per lanciare media literacy: «Vogliamo approfondire il grado di consapevolezza delle mamme nel modo di valutare i contenuti e di utilizzare mezzi diversi per informarsi e comunicare».

Se le donne utilizzano abitualmente i media digitali, non deve stupire che la rete possa essere anche strumento per testare le proprie capacità imprenditoriali. Lo sa bene Alberto D’Ottavi, professione "startupper". Con la sua social commerce Blomming in questi mesi ha raccolto molte adesioni: «Sta emergendo la "coda lunga degli oggetti", una nuova generazione connessa e con reti di relazioni strutturate.
Queste donne hanno elementi di autoimprenditorialità: veicolano in rete una propria attività». Generazione "crafsters", arte e artigianato fatto a mano. Così su Facebook si dibatte su come infeltrire la lana per farne collane. E si acquista. Conversando.

TRA I SITI:
FATTOREMAMMA.COM : blog collettivo di mamme digitalizzate: «Nel team lavorano solo mamme che forniscono informazioni ad altre mamme consumatrici», precisa Kolanda Restano, una delle ideatrici e mamma di tre bimbi. Crea link tra mamme e aziende per uscire dai soliti steriotipi.

MACHEDAVVERO.IT Partito per gioco dal suo blog: «Si pensa di passare inosservati, eppure le righe del proprio diario vengono intercettate da migliaia di utenti», racconta Chiara, una delle mommy blogger più lette in Italia. «Il nome del blog è stata la prima frase esclamata alla vista del test di gravidanza».

VITADASTREGA.COM Il suo diario ha due anni, ma già intercetta centinaia di mamme. «Ci scambiamo anche idee sugli acquisti», afferma Elisabetta Andreis, giornalista e mamma milanese, blogger di vitadastrega.com «Parlo di me e della mia decisione di lasciare il posto fisso per conciliare casa e lavoro».