Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2011  marzo 22 Martedì calendario

IL PRIMO CLICK? CON LO SMARTPHONE

La prima macchina fotografica di questo millennio è un telefonino. Le Reflex? Sono come una borsetta di moda, appetibili e accessibili soprattutto per le ragazze. E in buona salute: il 49% degli intervistati ne acquisterà una nei prossimi sei mesi. Mentre il Giappone fa la conta dei danni e sono attesi ritardi il prossimo anno per tutta l’industria fotografica, ecco l’Italia del click catturata da Aif e Ipsos marketing alla vigilia di Photoshow, la rassegna di settore che apre a Fiera Milano city il 25 marzo.
Nonostante tlc e scuola fotografica si guardino da lontano e con un certo snobismo, BlackBerry e telefonini sono oggi il primo mezzo per catturare immagini.
Così anche se di buon grado esclusi dalla rassegna, gli smartphone entrano per la prima volta nell’osservatorio del Photo imaging che viene presentato oggi a Milano dall’Associazione italiana foto&digital imaging. «Non parlerei di vera fotografia ma di ricordi, di immagini», spiega a ItaliaOggi Dario Bossi, vice presidente dell’Aif, «gli stessi che si possono catturare con una macchina compatta digitale e, infatti, solo il 20% delle foto fatte in sei mesi vengono scattate da cellulare». La supremazia sull’uso, però, è schiacciante: il 35% degli amatori che cattura immagini tutti giorni lo fa dal palmare collegato a Internet (e con il tasto successivo mette la foto in rete); il 26% da un telefonino non in rete; solo il restante 22% si affida a un mezzo vero: il 6% a una macchina compatta, la stessa percentuale a una macchina Reflex, l’11% a una macchina Bridge a corpo fisso. «È un fenomeno che non fa paura ma anzi va a implementare il mercato della fotografia», spiega Bossi, «dieci anni fa si temeva lo stesso effetto dalle compatte, che rubassero il mercato, ma oggi la vera sorpresa sono le reflex: c’è una passione compulsiva, un fenomeno di moda come ai tempi di Blow up, la pellicola di Antonioni che fece scoppiare l’era della Nikon in Italia e nel mondo». E, infatti, passata la crisi del 2007-2008 il settore dell’imaging torna a vedere rosa: nel 2010 il fatturato delle fotocamere ha registrato una crescita del 5,6% a 605 milioni di euro, trainato proprio dalle Reflex (+26%), mentre le fotocamere consegnate sono state oltre 3,6 milioni (+12%). «Le macchine digitali dimostrano vivacità e sempre più persone si avvicinano alla fotografia», spiega Alberto Raviolo, presidente dell’Aif, «grazie anche ai telefonini e alla forte spinta a condividere le immagini sui social network e questo è un bene, Più foto si scattano più foto si stampano». Su 100 foto scattate, oggi se ne stampano 25 e soprattutto se fatte da macchine fotografiche. A dimostrazione che i network sono «la» nuova vetrina anche Forma foto (Centro internazionale per la fotografia) ha lanciato un concorso Facebook. Photoshow sarà anche occasione di solidarietà con le mostre di Fotografi senza frontiere e con la raccolta fondi organizzata da Aif che partirà con la fiera per l’emergenza Giappone.