Nino Materi, il Giornale 21/3/2011, 21 marzo 2011
Stoviglie reali made in China. Kate nella bufera - Roba da far volare i piatti. Ma anche le tazzine e i bicchieri
Stoviglie reali made in China. Kate nella bufera - Roba da far volare i piatti. Ma anche le tazzine e i bicchieri. I produttori di porcellane inglesi (tra i più stimati al mondo per la qualità dei loro prodotti) sono sull’orlo di una crisi di nervi. E ora- isterici come mogli tradite dai mariti - minacciano di spaccare sul pavimento l’intero «servizio » di ceramica. La notizia è di quelle destinate a fare rumore (rumore di vetri rotti, ovviamente): «Il royal wedding del fatidico sì tra William e Kate sarà made in China ». Su cosa significhi made in China non ci sono dubbi, ma cos’è - esattamente - il royal wedding ? Chi ha la sventura di essersi sposato, lo sa bene. Trattasi della fantozziana organizzazione del temutissimo ricevimento di nozze; dettagli che mandano in paranoia la neosposa (e di conseguenza anche quel poveretto neosposo) in quantità inversamente proporzionale all’importanza del dettaglio stesso. Insomma, il dettaglio più è insignificante e più i piccioncini rischiano di andare fuori di testa. Figuriamoci poi se la coppia in questione è addirittura reale e lei si chiama Kate e lui William: sì, proprio quei due col sangue blu (beh, per lei ci vorrà una trasfusione post-matrimoniale). Intanto la bella Kate sta facendo più gaffe lei di Camilla. Prima l’indiscrezione secondo cui la seta del vestito nuziale proverrebbe da un negozio del Celeste Impero, poi i boatos di corte prontamente captati dal corrispondente da Londra del Corriere della Sera : « I 900 invitati al ricevimento di Buckingham Palace, dopo il fatidico sì di William con Kate, mangeranno su piatti di ceramica ricamati e rifiniti, guarda un po’, in Cina». Ma che il matrimonio dell’anno nasca sotto il segno delle ceramiche del Dragone, ha portato ora l’associazione che raggruppa i produttori di ceramiche e porcellane old England a fare fuoco e fiamme. Una lettera ufficiale di proteste pare sia stata inviata direttamente a Kate, chiedendole di ripensarci. Ma come? - sarebbe più o meno il senso della missiva - , in Gran Bretagna si producono le ceramiche più belle del mondo e lei, signora Kate, che fa? sceglie una ditta dagli occhi a mandorla? «È la dinastia degli eredi di Deng Xiaoping che mette il suo rinomato timbro sul simbolo per eccellenza della britannicità, la monarchia Windsor», sentenzia - giustamente sconsolato - il corrispondente del Corsera . E dire che c’erano la bellezza di 500 aziende di ogni parte del mondo a contendersi l’ordine per gli «articoli da tavola» che imbandiranno il desco della cerimonia- clou di Londra 2011. Addobbi e stoviglie - assicurano gli esperti - saranno importanti quanto il menù. Del resto si sa quanto gli inglesi adorino le ceramiche e le porcellane per i pranzi e il tè. Ma, fatti due conti, l’economo di quella taccagna della regina ha verificato subito che un’eventuale fornitura made in China sarebbe stata sicuramente più economica di una in versione British doc . E così, dando un sonoro calcio alla tradizione artigiana britannica, si è rivolto a un’azienda del Guangxi, regione della Cina meridionale,specializzata in «manifauure tarocche». Risultato: il Guangxi Sanhuan Group, (con ramificazioni in ben 60 paesi e 8 mila dipendenti) si è aggiudicato la maxi commessa: un set completo composto da 16 mila pezzi. Su ciascuno di questi pezzi - spiegano gli osservatori inglesi - «saranno raffigurati i due sposi all’ interno di un cuore e con una frase da loro pronunciata». Si spera, almeno quella, non in cinese...