ANGELO AQUARO , la Repubblica 21/3/2011; VERA SCHIAVAZZI , la Repubblica 21/3/2011; GLORIA BOLOGNINI , la Repubblica 21/3/2011, 21 marzo 2011
3 articoli - "NON ABBASSATE QUEL SEDILE" IL GALATEO PER CHI VIAGGIA IN AEREO - NEW YORK - La domanda sembra innocua: corridoio o finestrino? Beh, pensateci bene: da questo momento in poi non verrete più giudicati per quello che "siete" ma per dove "sedete"
3 articoli - "NON ABBASSATE QUEL SEDILE" IL GALATEO PER CHI VIAGGIA IN AEREO - NEW YORK - La domanda sembra innocua: corridoio o finestrino? Beh, pensateci bene: da questo momento in poi non verrete più giudicati per quello che "siete" ma per dove "sedete". Siete tipi da "mi scappa"? Corridoio, please. Siete tipi da "guarda, guarda!"? Finestrino, prego. Ma se se il destino cinico e baro vi assegna il posto sbagliato? Mica è facile ritrovarsi fianco a fianco con uno sconosciuto, a meno a che non sia la Sylvia Kristel di "Emmanuelle". Così gli americani, popolo pratico per eccellenza, hanno approntato un galateo che sarà meglio imparare al volo se non volete trasformare il viaggio in un´avventura da "Aereo più pazzo del mondo". Ricordate la passeggera che non voleva calmarsi? La hostess non riesce a fermarla e un passeggero le dice: "Signorina, lasci fare a me". E giù il primo ceffone. Ecco: regola numero zero. Se qualcosa non va non cercate giustizia da soli ma affidatevi a quelli che si chiamano mica per niente assistenti di volo: è l´unico modo per evitare ulteriori conflitti. Prendiamo proprio il caso umanissimo della toilette. In teoria chi siede al corridoio dovrebbe farsi carico della fila rivolgendo di tanto agli altri prigionieri l´educata avvertenza: "Io vado...". La realtà è più prosaica ma l´educazione aiuta. È severamente vietato "scavalcare" il passeggero al vostro fianco - anche se vi lanciate nello scavallo perché temete di disturbarlo mentre dorme: rischiate, al contrario, di fargli male. Meglio chiedere il permesso con un semplice tocco sulla spalla che - ricorda l´esperta di etichette Anna Post sul "Wall Street Journal" - "è sempre il modo migliore per attirare l´attenzione". Nella lotta per la sopravvivenza aerea due sono poi le armi con cui l´umanità si affronta: i sedili e i braccioli. Sui braccioli ci gioca contro già la matematica. Data una fila da tre posti, dobbiamo spartircene solo quattro: uno al finestrino, due al centro, uno sul corridoio. Che fare? È come nella vita di tutti i giorni: quello che si trova in mezzo, si sa, è il più sfortunato - e sta meno comodo. Vorrete almeno lasciargli i due braccioli? Più controversa invece la politica dello schienale: se l´hanno inventato lo si potrà usare, no? Per carità. Però mai reclinare fino a quando non sono passati a ritirare bibite e cibo dai vassoi. Mai reclinare se dietro c´è una mamma col bimbo in braccio. Educazione vorrebbe poi che si chiedesse al passeggero di dietro se si reca disturbo. Ma educazione vorrebbe anche che il passeggero di dietro rispondesse di no. E comunque: vietatissimo il trucco di opporsi con le ginocchia al sedile che viene giù... E il bagaglio? C´è sempre il solito furbo che lo piazza dove può appena sale a bordo. Lo riconoscete subito: ha la faccia soddisfatta di chi si è letteralmente liberato di un peso. Cartellino rosso! Non solo toglie spazio agli altri passeggeri. Ma li costringe, all´arrivo, a inseguire la propria valigia finita nei meandri della cabina: rallentando così le operazioni di sbarco. Naturalmente anche quelle di imbarco hanno le loro regole. Il George Clooney di "Tra le nuvole" per non ingolfarsi ai controlli di sicurezza si piazzava sempre dietro agli asiatici: "Hanno il bagaglio leggero e la fissazione per i mocassini: li adoro". E poi ogni decalogo è soggetto a miglioramento. Il sito WikiHow ha aperto il suo a decine di aggiustamenti. Anche perché alla fine la regola intorno a cui tutto ruota è sempre quella: la nostra libertà finisce dove comincia quella degli altri. Sì, perfino la libertà di stendere le gambe. "IL PIÙ CAFONE? CHI ALL´ATTERRAGGIO APPLAUDE IL PILOTA" - TORINO - «Il peggio? L´applauso finale. Il pilota è un professionista, non ama che i passeggeri gli facciano capire che ritengono l´atterraggio un miracolo». Barbara Ronchi della Rocca, autrice del "Galateo del Viaggiatore", inizia così la classifica. Che cos´altro evitare? «Di farsi assegnare il posto accanto al finestrino se si sa di essere irrequieti e di vestirsi senza tener conto del viaggio, specie se notturno. Non si può continuare a abbottonarsi e sbottonarsi, occorre prevedere un abbigliamento comodo e decoroso, così come sono penose certe signore con gli stivali che poi non riescono più ad infilarseli e costringono tutti a restare in piedi ad aspettare, o chi si avventa a riaccendere il telefonino quando le porte sono ancora chiuse, ignorando che ci sono regole precise da rispettare». E i bambini? «L´aereo non è una "terra di nessuno" dove i propri pargoli possono essere liberati come se si fosse a casa propria. Per le compagnie questo è un grosso problema, ed è anche la ragione che ancora fa sopravvivere le business e le first class, dove di solito si viaggia tra adulti». Il vizio più insopportabile? «Da viaggiatrice frequente, la categoria che sopporto meno sono i "sommelier volanti". Uomini, soprattutto, che ti spiegano su quali tratte e con quali compagnie si beve e si mangia meglio. In aereo si va per spostarsi, non per cenare». VERA SCHIAVAZZI , la Repubblica 21/3/2011; QUANDO LA LITE PER LO SCHIENALE FINISCE A BICCHIERATE - Dopo 13 anni di carriera a bordo degli aerei come hostess, ho visto davvero di tutto. Ecco qualche episodio. Due passeggeri seduti uno davanti all´altro. Quello dietro prega di non abbassare troppo lo schienale; il secondo si gira e gli rovescia in testa un bicchiere d´acqua. Allora la parte offesa mi chiama in causa e spiega: «Signorina, il passeggero davanti a me mi ha docciato…». Chiedo spiegazioni: «Perché l´ha fatto?». «Aveva rotto!». «Ma le ha chiesto solo di alzare un po´ lo schienale!». «Se c´è, vuol dire che si può abbassare, che lo faccia anche lui e non rompa!». «Ma lei non doveva tirargli l´acqua!". "Sì, ma lui ha rotto...così impara!». Come all´asilo. Durante uno sbarco a Sharm el Sheik un passeggero mi si avvicina e mi allunga un bicchiere con del liquido dentro dicendomi: «Lo lascio a lei?». Sembrerebbe una camomilla, lo prendo e lui: «Sa il bambino in atterraggio non ce la faceva più a tenerla!». Allora lesta gli ridò il bicchiere e il papà: «Ma dove lo butto?!». In rientro da Cuba, passando in cabina, noto un capannello di passeggeri intorno ad una fila centrale. Facendo lo spiritoso con gli amici, il ragazzo, seduto lì, decide di estrarre dalla scatola l´aragosta viva che ha acquistato a Varadero, poi l´adagia sul sedile libero vicino a lui e la cintura. «Scusi, le dispiace riporre l´aragosta nella scatola, non siamo mica in pescheria!», e lui: «Ma si sentiva sola poverina». A quel punto un passeggero vicino che non apprezza la goliardia si alza e dà in escandescenza, minacciando di friggergliela sul posto! (L´autrice è assistente di volo e scrive su "I Viaggi di Repubblica" la rubrica "Vola basso") GLORIA BOLOGNINI , la Repubblica 21/3/2011