FRANCO ZANTONELLI , la Repubblica 21/3/2011, 21 marzo 2011
MANCANO DONATORI DI SEME SVIZZERA A CACCIA DI ITALIANI - LUGANO - I
centri di fertilità svizzera sono a corto di sperma e, per reperire donatori, si rivolgono all´estero, in particolare ai paesi confinanti, allettando chi è disponibile a donare il proprio seme con laute offerte in denaro. Le tariffe sono state rivelate ieri dal settimanale "Il Caffè". Per gli italiani che abitano a ridosso del Canton Ticino, dove sono proliferati i centri di fecondazione assistita «una serie regolare di trasferte del seme a Lugano può fruttare, mediamente, 5 mila franchi», ovvero circa 4 mila 500 euro. «Avremmo bisogno di almeno una cinquantina di donatori locali ogni anno, invece facciamo fatica ad averne una dozzina» spiega Luca Jelmoni, direttore del centro ProCrea di Lugano, uno dei più importanti della Confederazione, dove la percentuale delle coppie che bussano in cerca di una gravidanza è composta, nella misura del 75%, da cittadini italiani.
Tra le diverse ragioni per cui si è resa necessaria una sorta di ricerca di nuovi soggetti pronti a donare il proprio seme, Jelmoni cita la nuova legge svizzera in materia che, oltre a limitare a 8 il numero di figli che si possono ottenere da ogni donatore, ha abolito l´anonimato di quest´ultimo, finendo per dissuadere molti cittadini elvetici a depositare il proprio sperma in un centro di fertilità. Anche se la legge in questione, pur avendo introdotto l´obbligo di rendere note le generalità del donatore, esclude qualsiasi dovere di paternità, come pure eventuali conseguenze sul versante ereditario.
I dati del donatore, in età compresa tra i 20 e i 40 anni, vengono sigillati in una busta chiusa, poi inviata al ministero della sanità, a Berna, dove resta conservata per 80 anni. Cionostante l´idea di firmare la provetta contenente il proprio seme, oltre che la possibilità, data al nascituro, di conoscere, pur a determinate condizioni, il proprio genitore artificiale, non è stata gradita e ha comportato un calo dei donatori. Di qui l´idea di incentivare, finanziariamente, gli stranieri.
«Appena il numero dei donatori è calato siamo corsi ai ripari, aumentando i rimborsi il che, in questo periodo di crisi, può far comodo», spiega Jürg Stamm, direttore del Centro cantonale ticinese di fertilità, cui si rivolgono 500 nuove coppie ogni anno. «Noi - dice ancora Luca Jelmoni, del centro ProCrea di Lugano - riconosciamo un rimborso spese di 2 mila franchi per ciclo di donazioni e ogni ciclo di donazioni comporta 10 depositi, anche se ogni donatore, mediamente, ne effettua 25». Il che, franco più franco meno, dovrebbe portare a quei 5 mila franchi di compenso. Ma l´incentivo finanziario è l´unico motore che spinge una persona a donare il proprio seme, oppure ci sono anche altre ragioni? «La nostra esperienza - spiega Jelmoni - dimostra che tra i donatori ci sono spesso uomini vicini a coppie toccate dalla problematica della infertilità».