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 2011  marzo 19 Sabato calendario

TRACCE RADIOATTIVE SUGLI ITALIANI RIENTRATI - FIRENZE

Valori alterati, piccole tracce di iodio 131, è l´eredità degli ultimi giorni passati in Giappone. Quattordici persone, reduci dalle aree terremotate, sei turisti e otto componenti del teatro del Maggio fiorentino che si trovavano a Tokyo in tournée, portano i "segni" delle esposizioni alla radioattività. Il ministero si affretta però a precisare che «si escludono rischi per la salute». Le dosi rilevate sono di «un migliaio di volte inferiori a quelle somministrate ai pazienti nell´esame della tiroide con scintigrafia e almeno 100mila volte inferiori a quelle dello iodio 131 con cui si cura l´ipertiroidismo» spiega il professor Giampaolo Biti direttore della radioterapia dell´ospedale fiorentino di Careggi, uno dei centri che hanno eseguito i controlli. In tutto sono 23 le persone provenienti dal Giappone oggetto di accertamenti: 3 in Lombardia, al Niguarda Cà Grande di Milano e 20 in Toscana di cui 14 a Careggi di Firenze e 6 a Pisa (qui i risultati degli esami si conosceranno lunedì). Tutti i soggetti controllati sono risultati negativi all´esame radiometrico esterno per la rilevazione di contaminazione cutanea o tiroidea. Il ministro Ferruccio Fazio fa osservare che il controllo «è stato eseguito con strumenti di ultima generazione ad alta sensibilità che registrano anche quantità infinitesimali di radioattività».
Insomma nessun allarme clinico, però la riprova che l´esposizione alla radioattività anche a Tokyo c´è stata. Questo poi è soltanto il primo scaglione di chi è tornato, scappando subito dopo le prime devastanti scosse di terremoto e dello tsunami che ha investito la centrale nucleare di Fukushima. I risultati degli accertamenti per un altro centinaio di dipendenti del teatro fiorentino si conosceranno nei prossimi giorni. Rabbia e polemiche hanno accompagnato la decisione della sovrintendente del Maggio Francesca Colombo di restare nella capitale giapponese, tappa di debutto di una lunga tournée all´estero per festeggiare i 150 anni dall´Unità d´Italia. Decisione contestata da una parte di musicisti e tecnici. Intanto in Italia i parenti dei lavoratori avevano creato anche una pagina Facebook dall´eloquente titolo «Tornate a casa». Ore e giorni di tensione sono culminati il 14 di marzo quando il sindaco Matteo Renzi a mezzogiorno annunciava: «Non torneremo finché non lo dice il governo» e quattro ore dopo dava il contrordine: «Gli eventi culturali e sportivi in Giappone sono stati sospesi, la Bbc ha ritirato l´orchestra». Cominciava così la lotta contro il tempo per organizzare il rimpatrio, cosa non facile perché denunciava lo stesso Renzi, «il governo non dichiara lo stato di emergenza e non manda i C130 a riprendere i nostri connazionali». Lo stesso sindaco chiamava allora i vertici di Alitalia e il Comune ha pagato un charter per il rientro di tecnici e coristi. Non gli orchestrali che invece continueranno il tour come previsto, adesso sono in Cina, e come ha chiesto il maestro Zubin Mehta. «Mi fido dei medici» spiega Silvio Brambilla, tecnico di scena del Maggio che solo per caso non è andato a Tokyo, ma che da Firenze ha seguito la vicenda minuto per minuto. «Non giudico grave la contaminazione a quel livello. - aggiunge - Giudico gravissimi i motivi: bisognava venire via subito, dopo le prime scosse». Un pensiero condiviso da diversi familiari e lavoratori dello storico teatro fiorentino tanto che già qualcuno parla di azioni legali da muovere contro la sovrintendente Colombo e il sindaco Renzi, che, come presidente del cda della Fondazione, è il datore di lavoro del personale del Maggio. «Già a Tokyo due lavoratori hanno messo in mora Renzi e Colombo» dice Paolo Aglietti sindacalista della Slc-Cgil - è l´inizio dell´azione legale che noi sosterremo come tutte le altre cause che i lavoratori intenderanno intraprendere».