FRANCESCO SEMPRINI, La Stampa 21/3/2011, 21 marzo 2011
Libia, ci sono limiti all’attacco? - Le forze della coalizione hanno attaccato la Libia. Nell’ambito di quale quadro giuridico si inserisce la missione? L’intervento nel Paese africano si inquadra nella risoluzione 1973 approvata dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite giovedì 17 marzo
Libia, ci sono limiti all’attacco? - Le forze della coalizione hanno attaccato la Libia. Nell’ambito di quale quadro giuridico si inserisce la missione? L’intervento nel Paese africano si inquadra nella risoluzione 1973 approvata dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite giovedì 17 marzo. Si tratta di un’iniziativa nata su proposta di francesi, britannici e libanesi in risposta alla sanguinosa repressione ordinata da Tripoli nei confronti dei ribelli, con l’uso di artiglieria pesante e aerei caccia. L’Italia ha notificato ieri al segretario generale dell’Onu e a quello della Lega Araba la sua partecipazione alla missione militare sottostante la 1973. Qual è stato il sostegno ottenuto dalla risoluzione? La 1973 è passata al Palazzo di Vetro con il voto favorevole di dieci Paesi: Francia, Gran Bretagna, Usa, Bosnia, Gabon, Nigeria, Sudafrica, Portogallo, Colombia e Libano. Si sono astenute Russia, Cina, Germania, Brasile e India. Nessun Paese si è espresso in maniera negativa, nonostante alcuni come la Russia e la Cina, due dei cinque membri permanenti del Consiglio, avesse avanzato dubbi sull’opportunità di approvare la risoluzione. Il timore alla vigilia era un’impasse causata dall’esercizio del diritto di veto da parte di Pechino o di Mosca. Cosa prevede il testo della «1973»? La risoluzione chiede un immediato cessate il fuoco al governo di Tripoli e autorizza la comunità internazionale a istituire e proteggere una No Fly Zone, ovvero una zona di non sorvolo nei cieli della Libia. Autorizza inoltre l’uso di tutti i mezzi necessari per proteggere la popolazione civile con l’eccezione di un intervento militare straniero sul territorio. E’ stato il ministro degli Esteri francese, Alain Juppé, a presentare in Consiglio la risoluzione nella formula della no fly zone. Il documento approvato dà il via libera alla zona di non sorvolo sulla Libia con esecuzione immediata. Qual è il principio ispiratore della risoluzione? La 1973 è stata adottata in base ai principi contenuti nell’Articolo VII della Carta delle Nazioni Unite che conferiscono al Consiglio di sicurezza il potere di mantenere la pace. Il Capitolo VII permette al Consiglio di individuare l’esistenza di ogni rischio che possa minare la pace o ogni tentativo di aggressione nei confronti di Stati sovrani o civili. Allo stesso tempo il Cds ha il potere ordinare azioni militari e non per riportare la pace e la sicurezza. Al Military Staff Committee (composto dai capi di Stato maggiore della Difesa dei cinque membri permanenti) viene affidato il compito di coordinare strategicamente le forze messe a disposizione dal Consiglio. Quali sono i passaggi chiave della risoluzione? Sono quattro i passaggi chiave sul piano strategico-militare. Il primo è la richiesta di immediato cessate il fuoco, e la fine delle violenze, di ogni altro attacco o abuso nei confronti della popolazione civile. L’istituzione di una zona di non sorvolo sui cieli della Libia tale di impedire il passaggio di ogni tipo di aereo in particolare quelli militari, fatta esclusione per i voli di carattere umanitario. Autorizza il ricorso a ogni mezzo per proteggere la popolazione civile o aree del Paese popolate da civili. E’ esclusa l’ipotesi di occupazione di forze straniere. L’ultimo aspetto riguarda invece il rafforzamento dell’embargo di armi e prevede azioni dissuasive nei confronti dei mercenari, consentendo l’ispezione forzata di navi e cargo militari. Ci sono poi direttive di altra natura? Sono vietati tutti i voli con aerei libici, di qualsiasi natura essi siano. E’ previsto il congelamento di tutti gli asset di proprietà delle autorità libiche e la disposizione di un uso di queste attività a vantaggio della popolazione libica. Così come l’allargamento dei divieti e del congelamento di asset contenuti nella precedente risoluzione sulla Libia, la 1970, ad un numero addizionale di individui e istituzioni libiche. Viene inoltre istituito un comitato di esperti per monitorare e promuovere l’applicazione delle sanzioni. Come è stata applicata la risoluzione? Le operazioni delle forze alleate sono iniziate sabato scorso con la ricognizione di aerei francesi sui cieli della Libia, assieme al lancio di missili Tomahawk da unità navali e sommergibili Usa su postazioni anti aeree libiche. Gli americani hanno denominato la missione «Operation Odyssey Dawn» ed è coordinata dal generale Carter Ham di Africom Alla missione partecipano, Usa, Francia, Gran Bretagna, Italia, Canada Danimarca, Norvegia, Spagna, Qatar ed Emirati Arabi Uniti. L’Italia mette a disposizione 4 caccia e 4 Tornado in grado di neutralizzare radar e ha messo a disposizione altri aerei assieme all’uso della base Nato vicino Napoli come centro congiunto di comando delle operazioni».