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 2011  marzo 21 Lunedì calendario

A MODENA LA RIVOLTA CONTRO CHI VA CONTROMANO

Una regola che a prima vista sembrerebbe scontata, il divieto per le biciclette di circolare contromano, a Modena sta provocando un vespaio: un corteo in senso vietato di ciclisti imbufaliti per le multe, una lettera di protesta dello scrittore Ugo Cornia, addirittura la polemica fra un assessore e il comandante della guardia di finanza. All’origine della baruffa, la decisione del Comune di far rispettare il codice della strada anche alle bici che percorrono le vie intorno al mercato coperto, in centro storico: prima ci sono stati volantinaggi che avvertivano i ciclisti che le violazioni non sarebbero state più tollerate. Quando sono piovute le prime multe, 39 euro, è scattata la rivolta: sabato mattina una ventina di persone in sella alle due ruote hanno risposto all’appello degli Amici della bicicletta e hanno deliberatamente percorso contromano via Francesco Selmi, con la polizia municipale che sorvegliava a debita distanza, invitando l’amministrazione a correggere il provvedimento. Ma il malcontento è tracimato anche a livello istituzionale con le dichiarazioni dell’assessore Pd Daniele Sitta, che su un giornale locale ha attaccato l’applicazione del divieto invitando a «darci un taglio» con le multe ai ciclisti, sottolineando che «le forze dell’ordine hanno ben altro a cui pensare». A rispondergli, garbatamente ma per le rime, è stato il comandante della guardia di finanza Alberto Giordano, che in un’intervista alla Gazzetta di Modena ha ricordato come e perché le Fiamme gialle siano coinvolte nei controlli: «Abbiamo ricevuto segnalazioni di automobilisti che ci hanno spiegato di avere più volte rischiato di investire ciclisti che giungevano contromano. Dopo un periodo di sensibilizzazione, abbiamo proceduto con le sanzioni». Quindi sono arrivate le stoccate all’assessore: «Senza alcun intento polemico, mi sembra poco opportuno che un assessore o un consigliere comunale dica cosa devono o non devono fare le forze dell’ordine. Non mi permetterei mai di fare lo stesso nei loro confronti. Nemmeno io posso decidere cosa dobbiamo fare, lo decide la legge. L’interpretazione che ha dato l’assessore è inopportuna. Trovo anche sbagliato sottolineare le multe agli anziani: a parte che sono una percentuale minima, preciso che il codice non fa distinzioni di sesso, razza, età o religione». Alle opposizioni non è sembrato vero di poter affondare il colpo: il consigliere regionale Pdl Aimi parla di «immarcescibile arroganza» della sinistra, il leghista Stefano Barberini esprime tutta la sua solidarietà alla Finanza.