varie, 20 marzo 2011
Giuseppa Caruso detta Pina, 45 anni. Siciliana, dipendente del comune di Carpi in provincia di Modena, «buona e gentile, gran lavoratrice, benvoluta da tuttti», una figlia di 9 anni, da un mese litigava di continuo col marito Dario Solomita, 41 anni, originario di Avellino, impiegato in un’azienda di termoidraulica, che sembrava come impazzito, aveva preso a tormentarla con incontenibile scenate di gelosia e giovedì scorso, sul suo profilo Facebook, alla voce «situazione sentimentale» aveva modificato lo stato da «sposato» a «relazione complicata»
Giuseppa Caruso detta Pina, 45 anni. Siciliana, dipendente del comune di Carpi in provincia di Modena, «buona e gentile, gran lavoratrice, benvoluta da tuttti», una figlia di 9 anni, da un mese litigava di continuo col marito Dario Solomita, 41 anni, originario di Avellino, impiegato in un’azienda di termoidraulica, che sembrava come impazzito, aveva preso a tormentarla con incontenibile scenate di gelosia e giovedì scorso, sul suo profilo Facebook, alla voce «situazione sentimentale» aveva modificato lo stato da «sposato» a «relazione complicata». L’altra mattina, verso l’alba, mentre la bambina dormiva nella sua cameretta, il Paroni raggiunse la Caruso che preparava la colazione in cucina, subito cominciò a tormentarla coi suoi sospetti, tra i due scoppiò l’ennesima discussione e d’un tratto l’uomo, afferrato un coltello da una mensola, infilò la lama cinque volte nel petto della consorte. Quindi chiamò il 113 («Venite, ho litigato con mia moglie e l’ho accoltellata») e aspettò i poliziotti, tutto confuso, accanto alla salma riversa sul pavimento in un lago di sangue. Alle 6.30 di martedì 22 marzo in un modesto appartamento in via Lama 57 a Carpi nel Modenese.