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 2011  marzo 19 Sabato calendario

L’ex commercialista adesso fa bere Milano - Meno tasse più vino. «Il mio destino sembrava scritto

L’ex commercialista adesso fa bere Milano - Meno tasse più vino. «Il mio destino sembrava scritto. Dovevo fare il commercialista, scrivania e stipendio sicuro, nello studio di famiglia", attacca Gabriele Giovanelli, 33 anni, milanese, laurea in economia. «Ma dopo 3 anni di pratica ero sempre più infelice, non mi piacevo, non avevo neanche una ragazza. Prima dell’esame di Stato trovai il coraggio di parlare ai miei genitori. E’ stato brutto deluderli. Oltretutto, non avevo la minima idea di cosa fare della mia vita. Con i miei risparmi me ne andai 3 mesi a New York; a vivere, a pensare. Ogni giorno via Skype parlavo con un mio amico, Alberto Jacini, altrettanto insoddifatto del suo lavoro. E’ nata così l’idea di selezionare buon vino dei nostri contadini e portarlo a domicilio alle famiglie milanesi. Ora faccio il commerciante, guadagno molto bene. Ma c’è di più. Da commercialista, con tutto rispetto per quella professione, vendevo tristezza adesso vendo allegria!». Gabriele Giovanelli è il giovane imprenditore che con un team di coetanei (oltre a Jacini, Matteo Dollfus, l’enologo Guido Beltrami e il sommelier Massimo Marchesi) ha creato «Milanovino», una società che assicura la consegna immediata di ottime bottiglie nel cuore della metropoli saltando il passaggio dei distributori. «Offriamo prezzi da supermercato (da 4 euro in su) e qualità da enoteca», spiega Giovanelli. «Eccellenti etichette più molti servizi al cliente. Basta andare sul nostro sito (www.milano.it; spesa minima 25 euro) scegliere tra 120 prodotti di 40 aziende e con un clic o una telefonata il vino arriva a casa. Vuole del barbaresco per cena? Ok, lo portiamo subito. Desidera uno chardonnay per il pesce? Lo consegniamo alle 20, ben freddo. Organizza una festa e non sa quanto vino avanzerà? Nessun problema, ritireremo le bottiglie non bevute». Partiti nel maggio 2009 con il sito e in quell’autunno con offerte agli amici dei genitori, con gran passione ma senza alcuna esperienza del settore («Per i produttori eravamo dei perfetti sconosciuti. Allora ci facevano pagare i campioni; adesso siamo sommersi di campioni da provare; ce li mandano gratis») in meno di 2 anni Giovanelli e soci hanno sfondato. I motorini di Milanovino (modello ortolano con 2 cassoni - altra invenzione di Gabriele - per il trasporto di 72 bottiglie alla volta) sfrecciano nel traffico con le bottiglie di Vermentino sardo ("E’ la moda del momento") o di rossi piemontesi (tra i più richiesti quelli di Piero Busso e Renato Corino). «In magazzino abbiamo 15 mila bottiglie; vendiamo 300-400 bottiglie al giorno", spiega Giovanelli. "Serviamo anche molti ristoranti e spediamo vino in 24 ore in tutta Italia. I concorrenti? Sono arrabbiati. Le enoteche si lamentano con i distributori che, a loro volta, se la prendono con i produttori. Hanno fatto pressioni perché ci alzassero i prezzi. All’inizio abbiamo dovuto subire; ora possiamo cominciare a fare noi i duri». Già famoso tra i suoi coetanei per le memorabili feste (anche di mille ragazzi) che da ragazzo organizzava con i gruppi musicali dei licei milanesi («Biglietto d’ingresso a 7-10 mila lire; guadagnavo anche 2-3 milioni a sera!»). Gabriele deve alle migliaia di amici che lui e i suoi soci hanno su Facebook il boom della nuova Milano da bere. «I nostri clienti migliori hanno 30-45 anni. Sono i più propensi agli acquisti su Internet; amano molto il vino ma stanno attenti al rapporto prezzo-qualità». Cavalcando questo fenomeno il vulcanico Giovanelli organizza corsi con l’enologo Beltrami e il sommelier Marchesi, feste e aperitivi (120 persone il 2 marzo hanno pagato 15 euro per assaggiare i loro vini). Brindisi&felicità. «I miei genitori? Ora, sono fieri di me», sorride Gabriele. «Soprattutto ho una stupenda fidanzata, Christie. Ci siamo conosciuti a New York; è venuta a vivere a Milano con me».