ELENA POLIDORI , la Repubblica 18/3/2011, 18 marzo 2011
TOKYO: SPECULAZIONE FINANZIARIA SULLO YEN
- ROMA - Giappone senza pace. Ora anche lo yen s´infiamma e vola nei confronti del dollaro ai massimi dalla Seconda guerra mondiale: quota 76,36. Il governo accusa gli speculatori di aver acceso la miccia. La Bank of Japan cerca di placare l´incendio iniettando fiumi di liquidità sul mercato. Preoccupati, i ministri finanziari del G7 si riuniscono in teleconferenza. Un vertice d´emergenza per sorvegliare gli strappi della moneta e almeno simbolicamente appoggiare gli interventi sullo yen; per fare un primo bilancio del disastro economico causato dal terremoto, dallo tsunami, dal rischio nucleare; per dare un segno di solidarietà. La Borsa di Tokyo, già sotto choc, continua a perdere quota: meno 1,44% è l´ultimo ribasso. Il Fmi intravede un impatto sul Pil globale dai guai nipponici.
Gli operatori raccontano di uno yen spinto da acquisti importanti avvenuti fin da lunedì, prima sulle piazze di New York e poi su quelle asiatiche. Le voci di mercato giurano che gli investitori stanno scommettendo su un rimpatrio in massa dei fondi detenuti dalle imprese di assicurazione all´estero, per finanziare le indennità reclamate dopo il disastro. Non escludono che una analoga mossa riguarderebbe anche le banche, chiamate a finanziare la ricostruzione. «Voci prive di fondamento», assicura il ministro dell´Economia Kaoru Yosano, denunciando al tempo stesso l´esistenza di movimenti «estremamente speculativi» dietro al rally della moneta. Yosano garantisce anche che le compagnie hanno denaro a sufficienza e dunque non necessitano di vendere le loro attività. Contemporaneamente la Banca centrale, a più riprese, sta iniettando liquidità a fiumi: prima 6 mila miliardi di yen di liquidità (54 miliardi di euro), poi altri ancora. Complessivamente questa settimana ha inondato i mercati con oltre 28 mila miliardi di yen.
Di sicuro lo yen forte non aiuta il Paese già fortemente sofferente e molto export oriented. Di qui la scelta di riunire il G7 per un vertice che il ministro delle Finanze, Yoshihiko Noda, non esita appunto a definire «d´emergenza» mentre il suo collega Yosano reclama dai big «sostegno psicologico». L´appuntamento è per stamani, ora di Tokyo; per il gioco dei fusi coincide con la nostra nottata di ieri. Fonti di stampa giapponese dicono che i Sette sosterranno verbalmente gli interventi per frenare lo yen: ci sarebbe un richiamo specifico nel comunicato (non accadeva dal 2008). Non sono attesi però interventi congiunti, ma piuttosto un sostegno simbolico alle autorità, garantendo la massima cooperazione. Si muove anche il Fmi: il sisma avrà effetti negativi sul Pil nipponico difficilmente quantificabili adesso; non è escluso un contagio a livello globale. Ma il Paese ha le risorse per risorgere e comunque finora non ha chiesto aiuti. L´incognita vera viene dal rischio nucleare la cui portata è tutta da capire.
Proprio le indiscrezioni sulle possibili mosse del G7 spingono i listini europei che "rimbalzano": le Borse sono positive e Milano chiude con un più 1,46%. Le scommesse sulla ricostruzione del Giappone, unite ai dati del superindice di febbraio (+0,8%, meno delle attese ma più di gennaio), spingono anche Wall Street. Da Francoforte la Bce benedice la riforma del meccanismo di stabilità Ue che fornisce aiuti ai Paesi in difficoltà, esorta gli Stati membri a un veloce via libera e avverte: il rischio debito sovrano è ancora «rilevante» per Eurolandia.