Giuseppe Latour, Il Sole 24 Ore 18/3/2011, 18 marzo 2011
LA SARDEGNA ATTACCA LA «SPINA»
Da Fiumesanto, provincia di Sassari, a Latina senza scali o deviazioni. Circa 435 chilometri di elettrodotto sottomarino che collegheranno la penisola alla Sardegna. In poche parole, questo è Sapei (acronimo che sta per Sardegna - penisola italiana), l’opera inaugurata ieri a Borgo Sabotino, nella provincia pontina, dai vertici di Terna alla presenza del ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani. Un’opera che, oltre a fissare un lungo elenco di primati, avrà un impatto sostanziale sulla rete elettrica italiana: il gestore stima, dalla sua messa in funzione, 70 milioni di risparmi all’anno. E una riduzione annua di oltre 500mila tonnellate di Co2 in atmosfera, grazie al maggiore sfruttamento delle rinnovabili.
L’impatto del ponte elettrico è stato al centro delle riflessioni di Flavio Cattaneo, amministratore delegato di Terna. Che ha evidenziato una considerazione su tutte: «Per l’opera non è stato impiegato un euro di finanza pubblica». L’investimento di 750 milioni di euro è infatti stato coperto interamente con capitale e bond di Terna; circa 373 milioni arrivano da un prestito erogato dalla Bei. A conti fatti, considerando i risparmi garantiti dall’eliminazione dei colli di bottiglia del mercato, l’investimento sarà ammortizzato in una decina d’anni. Fino ad oggi infatti, per compiere lo stesso percorso, l’energia doveva transitare dalla Corsica ed arrivare in Toscana. «Adesso il vecchio collegamento - ha spiegato Cattaneo - sarà usato solo in caso di malfunzionamento di Sapei».
Il presidente di Terna, Luigi Roth, è partito invece dai record dell’impianto: «È il più importante nel mondo per potenza e lunghezza». Mai era stato realizzato un elettrodotto da mille megawatt così lungo. E nemmeno così profondo: il cavo, nel punto più basso, tocca quota 1.640 metri sotto il livello del mare. Quanto al costo dell’operazione, poi, si tratta dell’investimento più importante mai realizzato in Italia per una singola infrastruttura elettrica. Nella sua realizzazione ha coinvolto 177 imprese. Le due stazioni elettriche di conversione a Fiumesanto e Latina sono state realizzate dal gruppo Abb, le opere civili sono dell’associazione temporanea di imprese tra Pellegrini e Acmar, i cavi sono stati costruiti da Prysmian e Nexans. E perfino il timing dei lavori è stato da primato. «Questa volta, e non succede spesso, vanno ricordati anche i tempi», ha detto Cattaneo. Il collegamento, infatti, è stato autorizzato in appena 14 mesi (contro i circa tre anni consueti in questi casi) e completato in 48 mesi.
Il trasporto di energia sarà perfettamente reversibile e potrà essere regolato a seconda delle necessità. In linea di massima, di inverno il surplus di energia eolica sardo dovrebbe portare l’elettricità verso la penisola, mentre d’estate la presenza di turisti e i conseguenti consumi dovrebbero creare la tendenza opposta.
Sapei apre la strada a un piano di collegamento delle isole italiane alla terraferma. Si chiama "Insula", vale 1,4 miliardi di euro (Sapei escluso) e prevede di raggiungere Sicilia, Elba, Ischia e Capri con reti tecnologicamente all’avanguardia, portando risparmi e sicurezza degli approvvigionamenti. Tra questi collegamenti, il più importante riguarderà Calabria e Sicilia: un’opera, in corso di realizzazione, che vale 700 milioni di investimento per 105 km di cavo. Per controllare lo stato di avanzamento di questo e di tutti gli altri lavori in corso sulla rete italiana, Terna ha da poco introdotto un’apposita sezione del proprio sito. Si chiamerà "Cantieri Terna per l’Italia" e fornirà una mappa dei lavori aperti e delle autorizzazioni. Ma anche degli stop e dei ritardi burocratici.