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 2011  marzo 18 Venerdì calendario

IL GRANDESCHERMO È SUL COMPUTER

Nobildonna ma rivoluzionaria, Eleonora Pimentel Fonseca finì sulla gogna. Nella Napoli di fine ‘700 aveva osato insultare il re borbone invocando libertà, uguaglianza e fraternità. Una temeraria illuminista presa per “svergognata” nella fossa dei peggior leoni reazionari. Una vicenda straordinaria eppure poco nota che Enzo Striano raccontò nel ’86 ne “Il resto di niente” e che nel 2004 Antonietta De Lillo illuminò in un magnifico ed omonimo film interpretato da Maria de Medeiros. Pluripremiato eppur rimasto seminvisibile nelle sale, oggi viene restituito al pubblico grazie a una “sala cinematografica” via web. L’evento è stato pensato dalla regista con un team di collaboratori e consiste nella possibilità di vedere il film in streaming a partire da lunedì 21 marzo alle 21.30. Con tanto di forum virtuale successivo che permette agli spettatori di dialogare con la cineasta.

NUOVE tecnologie – e dunque metodologie distributive – a servizio di un cinema italiano da riscoprire o addirittura inedito. “Penso alla rete come una delle migliori innovazioni tecnologiche per la condivisione e la partecipazione”, spiega la De Lillo, napoletana doc, che ha fondato qualche anno fa la vivace casa di produzione Marechiarofilm, attivissima nell’ascolto delle nuove esigenze creative e nella realizzazione di un cinema “partecipato e resistente”. “Internet non deve sostituire la comunicazione del mondo reale – quindi neppure la sala come contenitore di corpi e supporti – ma è certamente il miglior modo di cui disponiamo oggi per abbattere le barriere, per dimostrare la possibilità di una democrazia della fruizione cinematografica in cui l’utente non sia solo depositario di un testo ma ne diventi il contesto attivo”. Lo streaming e il downloading sono concetti già consolidati sul globo, e si sa, ma in Italia come sempre latitano se non laddove siano associati alla pirateria. Il caso, dunque, ha il sapore di intelligente azione / reazione al duplice furto, quello web e quello delle istituzioni. “I tagli alla cultura, le bizzarre anomalìe di come il poco rimasto venga assegnato, le atroci regole di un mercato che paralizza la diversità cinematografica – se non fai commedie oggi sei un cadavere dal punto di vista del marketing consolidato: la decadenza di certe frange del nostro Paese ci obbliga a diventare inventori non solo di storie ma di metodi, contenitori, situazioni. Ma tutto questo senza dimenticare il passato, anzi la Storia. E non mi riferisco solo all’anniversario dei 150 anni dell’unità italiana. La Storia dei grandi eventi ma anche dei meno conosciuti, come le gesta di una donna portoghese colta e intelligente che nel 1799 fece la sua battaglia a Napoli per portare i principi della Rivoluzione Francese, può aiutare tutti a riflettere sul presente e sui possibili futuri”.

PER ANTONIETTA De Lillo, di recente ideatrice anche dell’evento Pranzo di Natale che raccoglieva filmati natalizi girati dalla gente comune, il ponte tra il passato e il futuro assume i tratti della memoria. Una memoria che non dimentica i problemi che questo stesso film ebbe ai suoi tempi in uscita cinematografica tradizionale con l’Istituto Luce, nonostante i riconoscimenti anche internazionali. “Il film ha una sua volontà resistente, di permanenza nel tempo, e merita di essere visto da chi non ne ha avuto la possibilità, ben vengano dunque eventi che superino la percezione già tradizionale dell’home video”. La piattaforma web che permetterà la visione in anteprima lunedì sera è il sito di cinema MyMovies.it (previa registrazione per avere l’invito online) e poi da martedì 22 marzo sia www.mare chiarofilm.it e www.onthedoc ks.it . in cui sarà possibile anche accedere ai contenuti del backstage. “La nostra idea non guarda solo al vintage, ma anche alla diffusione di nuovi film di giovani registi impossibilitati a distribuzioni alternative”. E sulle novità, ma del proprio cinema, la De Lillo ha pronto un progetto dal titolo Morta di soap, sulla vicenda autobiografata dell’attrice Adele Pandolfi, tra le ex eroine di Un posto al sole. “La sceneggiatura scritta da Garofalo, Brunetta e Chiti è pronta da due anni, nel cast hanno già aderito accanto ad Adele, Valeria Golino, Isabella Ferrari e Michaela Ramazzotti, senza parlare di una troupe che include professionisti carichi di David di Donatello..eppure il Ministero dei Beni Culturali ci ha rimbalzato due volte la richiesta di sostegno. Con nomi di questo calibro le porte dovrebbero spalancarsi..ma le anomalìe - per non definirle diversamente - non smettono di colpire”.