ELENA POLIDORI , la Repubblica 17/3/2011, 17 marzo 2011
DEBITO, NUOVO ALLARME SUL PORTOGALLO - ROMA
Ancora rischio- debito. Moody´s decide di declassare il Portogallo - ben due gradini, fino a quota A3, sempre più vicino al livello di «spazzatura» - proprio quando il Paese è alle prese con un duro, contestato piano di austerità. Subito i mercati, già scossi per le vicende giapponesi, vanno giù; c´è tensione sui tassi e sulle monete, con lo yen ai massimi da 16 anni verso il dollaro. Le Borse di mezza Europa chiudono in rosso: Milano lascia sul campo il 2,4%. Ad aggravare il quadro, con ripercussioni su Wall Street, contribuiscono anche i dati macroeconomici Usa peggiori delle attese.
Ed è un nuovo, difficile giorno per i mercati. I sobbalzi s´avvertono fin dalle primissime ore quando si diffonde il verdetto di Moody´s, accompagnato da «prospettive negative»: significa che potrebbe seguire una nuova sforbiciata vista la critica situazione economica del Paese. Il governo di Lisbona protesta, parla di decisione «prematura». Nel dibattito politico interno intensifica il pressing sulle opposizioni, contrarie a nuovi tagli: o si vara l´austerity, oppure il Portogallo sarà costretto a chiedere un salvataggio come è accaduto a Grecia e Irlanda, avverte il ministro Fernando Texeira Dos Santos. In contemporanea, un´asta di bond annuali per essere collocata vede un balzo dei tassi (4,33%); si riallargano gli spread, cioè i differenziali tra i titoli del Paese e quelli tedeschi, ritenuti più affidabili. Allarmato, il governo dice anche che le attuali condizioni di finanziamento del Portogallo sono «insostenibili» nel lungo termine.
Il caso portoghese si inserisce in un contesto già tesissimo. I timori nucleari innescati dal dramma giapponese deprimono le Borse. I dati sulla costruzione di nuove case negli Stati Uniti, scese a febbraio del 22,5%, il maggior tonfo dal 1984, fanno il resto. Questo convergere di elementi negativi spinge gli investitori ad accorciare le proprie posizioni. Sulle diverse piazze, tra gli addetti ai lavori, si diffonde il timore di una ulteriore battuta d´arresto per l´economia mondiale, già fragilissima. Così, da Londra a Parigi, da Francoforte a Madrid, le Borse tutte chiudono in rosso. Anche Wall Street soffre.
Fa eccezione proprio Tokyo che, dopo due crolli consecutivi, del 6,18% e del 10,55%, segna quello che i tecnici definiscono un «rimbalzo». La spiegazione è che ci sarebbero massicci acquisti speculativi di titoli deprezzati. Comunque, il risultato finale è un più 5,68%. Sale anche lo yen, fino a quota 80,44 sul dollaro, il massimo dall´aprile del 1995 nella convinzione che le società giapponesi, soprattutto banche e assicurazioni, incominceranno a rimpatriare fondi per contribuire alla ricostruzione delle zone devastate dallo tsunami. Anzi, secondo alcuni traders di Tokyo, questo rimpatrio di capitali sarebbe già in corso. La divisa nipponica si rafforza anche contro la moneta unica salendo a quota 111,98 yen. L´euro si deprezza pure verso dollaro e sterlina, scontando proprio il declassamento portoghese da parte di Moody´s.