NICOLA LOMBARDOZZI , la Repubblica 15/3/2011, 15 marzo 2011
BRINDARE CON UN ROSSO PROIBITO
Capita che un buon bicchiere di rosso possa fare miracoli. Perfino in crisi lunghe e complicate come quella che divide Russia e Georgia sin dalla guerra d´agosto del 2008. Una pace armata che, per il momento, crea una sola preoccupazione ai cittadini russi ormai insensibili ai toni minacciosi di una propaganda vecchio stampo: dove sarà finito quell´ineguagliabile vino georgiano che si trovava a buon prezzo perfino negli sguarniti negozi dell´Unione Sovietica? Figlio di una tradizione che lo vuole addirittura come il più antico d´Europa, il vino di Georgia è proibito in Russia dal 2006. Ma l´embargo ha messo in chiaro che nessuno da queste parti è in grado di produrre qualcosa di buon livello. Se vuoi un vino decente devi per forza accettare i prezzi da oligarchi imposti ai prodotti intaliani o francesi. E in tempi di crisi come questi, Mosca ha deciso di venire incontro ai suoi cittadini. Consentirà alle più note ditte georgiane di registrare i propri marchi in Russia aggirando così il suo stesso divieto. Etichette storiche come il Kindzamarauli o il Khvanchkara saranno venduti come "prodotto originale russo". I due governi continueranno a minacciarsi invasioni reciproche ma, intanto, a tavola, si berrà meglio.