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 2011  marzo 16 Mercoledì calendario

PIOGGIA, NEVE E LA MALEDIZIONE DEL CIELO: IL METEO DELLA PAURA

Nessun esperto in meteorologia può fare previsioni serie oltre i 3 giorni. “Inoltre, per commentare con cognizione di causa la diffusione delle particelle radioattive uscite da Fukushima bisognerebbe avere un numero maggiore di dati”. Secondo Antonio Sanò, ingegnere ambientale e meteorologo, i dati pubblicati dalle autorità giapponesi non sono sufficienti per fare simulazioni inoppugnabili. “Ciò di cui possiamo essere certi è che se la gravità di quanto accaduto nella centrale di Fukushima rimane a 6, non ci saranno problemi diretti per l’Europa. E anche il Canada e l’America settentrionale, che verranno certamente investite dall’aria radioattiva, non subiranno conseguenze di rilievo”.
La salute della gente non ne verrà influenzata ?
No per quanto riguarda l’aria e i prodotti locali, tuttavia non significa che va tutto bene”.
Cioè ?
Significa che se dovessero esserci precipitazioni imminenti, dovesse piovere, come del resto è previsto anche sull’Oceano , qualora si volesse mangiare pesce della zona, bisogna sapere che è contaminato.
Ma la scala Ines, che valuta la gravità dell’emissione radioattiva, attesta un grado 6 su un massimo di 7: significa che siamo già di fronte a una massa d’aria estremamente pericolosa?
La situazione è grave.La massa di particelle che si è liberata nell’aria ha raggiunto la parte più alta dell’atmosfera. Significa che finiranno dentro venti molto forti, intorno ai 400 chilometri l’ora e circoleranno più velocemente raggiungendo zone lontane dal luogo di irradiazione.
Questa nube si comporta diversamente dalle altre?
No. Diciamo che subisce le stesse sollecitazioni atmosferiche di tutte le altre. Il problema è che se la concentrazione di particelle tossiche è alta, andranno in giro più particelle.
Lei ha detto che sicuramente pioverà e nevicherà tra domani e dopo sul Giappone. Questo peggiorerà le cose?
Certo, le precipitazioni così a ridosso della dispersione nel-l’aria della radioattività fanno precipitare al suolo pioggia e neve altamente contaminate. Questo però diminuisce i rischi per gli altri paesi. Se la radioattività ricade subito, non c’è possibilità che si sparga sul resto del pianeta.
L’aria però ha la caratteristica di circolare intorno al pianeta e dunque perché escludere che questa aria radioattiva arrivi fin da noi?
È vero che l’aria circola ma nel suo percorso si modifica e più si è lontani dalla fonte, più quest’aria contaminata si depotenzia.
Cosa potrebbe aggravare la situazione? Se si dovesse passare da 6 a 7, come accadde a Chernobyl, per l’Europa ci sarebbero problemi?
Ribadisco che siamo troppo distanti per subire ripercussioni dirette, anche se il grado della scala Ines si alzasse.
E per i giapponesi?
Per loro sarebbe un problema enorme. Ma ribadisco, anche stando così le cose, la prospettiva non è rosea. Le previsioni a 3 giorni danno un movimento dell’aria limitato. Perciò la maggior parte della radioattività rimarrà sul Giappone.