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 2011  marzo 15 Martedì calendario

Yamaguchi Tsutomu

• Nagasaki (Giappone) 14 marzo 1916, Nagasaki (Giappone) 4 gennaio 2010. L’unico sopravvissuto a entrambe le bombe atomiche di Hiroshima e Nagasaki riconosciuto dal governo nipponico. Il 6 agosto 1945 si era recato a Hiroshima per lavoro. Alle 8.15 fu scagliato a terra dall’esplosione. Rimase ustionato, ma sopravvisse. Il giorno dopo, con le ferite fasciate, andò a prendere il treno. La mattina del 9 agosto era di nuovo sul suo ufficio a Nagasaki. Alle 11.02, Yamaguchi fu di nuovo scagliato a terra da un’esplosione atomica • «[...] Forse era l’uomo più sfortunato del mondo, oppure, al contrario, quello più fortunato. Tsutomu Yamaguchi era rimasto vittima di entrambi i bombardamenti atomici sul Giappone, quello di Hiroshima e quello di Nagasaki. Però era riuscito a sopravvivere a due bombe atomiche e a vivere per altri 65 anni e raccontare l’orrore di cui era stato testimone [...] era un “doppio hibakusha”, l’unico a cui il governo di Tokyo ha riconosciuto lo status di sopravvissuto due volte, nonostante in realtà siano più di un centinaio. Nel 1945 Yamaguchi era un ingegnere della Mitsubishi, e arrivò a Hiroshima per un viaggio di lavoro. Quel 6 agosto 1945 stava scendendo dal tram quando venne accecato da una luce bianca. Riprese i sensi in una città quasi totalmente distrutta, con un terzo della popolazione morta. Lui se l’era cavata con un orecchio assordato e ustioni al torace, nonostante fosse a soli due chilometri dall’epicentro dell’esplosione. La mattina dopo corse a Nagasaki, dalla famiglia, e spinto dal senso del dovere giapponese si ripresentò al lavoro. Il 9 agosto l’incubo sembrava allontanarsi, “ero di buon umore”, avrebbe ricordato. Stava giusto raccontando ai colleghi cosa gli era successo a Hiroshima quando vide nel cielo un B-29 americano che sganciava un oggetto attaccato a un paracadute, “e poi inprovvisamente ci fu quella luce fortissima e venni sbalzato via”. A Hiroshima morirono 140 mila persone, di cui la metà quasi subito, a Nagasaki 74 mila. Yamaguchi sopravvisse, senza nemmeno troppi danni alla salute: “Non ci accorgevamo nemmeno che fosse un sopravvissuto”, dice [...] la figlia Toshiko Yamasaki. Quasi vergognandosi per la sua salute di ferro, Yamaguchi si era tenuto lontano dal movimento degli “hibakusha”: “Avrei potuto morire nel 1945, tutto quello che è venuto dopo è stato un bonus”, usava dire. Rese pubblica la sua testimonianza solo nel 2005, quando il suo secondo figlio - che sopravvisse al bombardamento di Nagasaki da bambino - morì di cancro allo stomaco. Nel 2008 morì anche la signora Yamaguchi: tumore al fegato, “aveva camminato nella pioggia nera dopo la bomba e ha passato il veleno anche a noi”, dice la figlia. Yamaguchi divenne protagonista di un documentario [...]» (Anna Zafesova, “La Stampa” 7/1/2010).