Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2011  marzo 15 Martedì calendario

L’INDIA ALLE ARMI

Almeno in un indicatore l’India è riuscita a superare la Cina, vera e propria ossessione per l’élite indiana. Non nella crescita del Pil o nella penetrazione di mercati esteri, bensì nell’acquisto di armamenti.
New Delhi è infatti diventata il maggior importatore mondiale di armamenti, a quanto si legge nell’ultimo rapporto dell’Istituto di ricerca sulla pace di Stoccolma (Sipri, uno dei più autorevoli osservatori internazionali sul mercato mondiale degli armamenti, l’evoluzione della spesa militare, i confllitti). Insomma: nella sua corsa a entrare a pieno titolo nel club delle potenze mondiali, New Delhi brucia le tappe. Secondo il rapporto annuale del Sipri, conta per il 9% di tutte le importazioni di armi tra il 2006 e il 2010 e manterrà il primato nel prossimo futuro, a giudicare dalle ordinazioni già fatte, mentre la Cina è passata al secondo posto con il 6%. Il budget indiano per la difesa nell’anno entrante è pari a 32,5 miliardi di dollari, con un aumento del 40% rispetto ai due anni precedenti. E poiché l’India importa oltre il 70% delle sue armi, buona parte di questi soldi va appunto in un crescente shopping di armamenti.
Oggi la gran parte di queste importazioni - l’82% - viene dalla Russia, che è stata per decenni il fornitore privilegiato di armamenti all’India Ma i tempi (e gli allineamenti) cambiano, nell’ultimo decennio l’India si è molto avvicinata agli Stati uniti con cui ha firmato un accordo di cooperazione nucleare appena entrato in vigore: e questo ha permesso a New Delhi, che nonostante le sue bombe atomiche non firma il trattato di non proliferazione nucleare (come del resto il vicino-nemico Pakistan), di entrare nel club ristretto delle potenze ammesse a comprare tecnologie sofisticate, di quelle che hanno o possono avere usi militari. Così molti si sono fatti avanti per aggiudicarsi una fetta del mercat (questo sì «emergente»). Nei prossimi 5 anni infatti il governo indiano intende spendere oltre 50 miliardi per rimodernare le sue forze armate (e 80 miliardi nell’arco di 10 anni), e sono contratti che fanno gola: si pensi solo ai 10 miliardi di dollari stanziati per 126 nuovi aerei caccia. Così, negli ultimi mesi New Delhi ha visto un pellegrinaggio di capi di stato di potenze industriali, e ogni visita è stata seguita da annunci di contratti a favore delle rispettive industrie nazionali. Il britannico David Cameron (in luglio) si è assicurato un accordo da 1,1 miliardi di dollari che l’India spenderà per comprare 57 aerei caccia del modello Hawk più avanzato. In novembre, durante la visita del presidente americano Barack Obama, è stato annunciato un accordo per la vendita a New Delhi di 10 aerei da trasporto militare C-17. In dicembre è arrivato il francese Nicolas Sarkozy, e la Francia è vicina a concludere la vendita di aerei caccia Mirage 2000 (per 2,1 miliardi di dollari). Infine, con il presidente russo Dimitri Medvedev l’India ha fatto un accordo (da oltre 30 miliardi) per sviluppare insieme una «quinta generazione» di aerei da guerra. L’India aspetta intanto la consegna di una portaerei ricostruita dalla Russia (per 2,3 miliardi di dollari), e ha ordinato alla Francia 6 sottomarini (4,4 miliardi).
Certo, si potrebbe paragonare la spesa militare a quella sociale. O guardare, accando all’indice di crescita del Pil (per quest’anno il governo indiano prevede un roseo 9%), anche l’indice di «sviluppo umano»: con il suo miliardo e 200 milioni di abitanti di cui una grande percentuale vive sotto la soglia dei 2 dollari al giorno, l’India è ferma al 119esimo posto in graduatoria. Ma un primato è sempre un primato...