Aldo Grasso, Corriere della Sera 15/3/2011, 15 marzo 2011
LO STRANO AMORE DELLA FIGLIA DEL DUCE
Con la scusa di un’ispezione accurata, Edda Ciano si spoglia nuda: cominciamo bene! Com’è noto, almeno da quando è uscito il libro di Marcello Sorgi (libro che, nei titoli di testa, diventa curiosamente «opera letteraria» ), la figlia di Mussolini amò un comunista. Complice il confino, l’isola di Lipari, il mare delle Eolie, la solitudine, il fascino di Leonida Buongiorno (forse un lontano parente di Mike), ufficiale durante la guerra nel Primo battaglione Alpini «Ceva» e partigiano nella Resistenza in Francia, sotto il falso nome di Paul Zanettì. A Lipari la figlia del Duce era arrivata alla fine di un viaggio umiliante a novembre del ‘ 45. Espulsa dalla Svizzera, dove aveva trovato riparo, dichiarata ospite non desiderata, era stata consegnata, alla frontiera, alle truppe alleate, che l’avevano portata a Milano e di lì, con un aereo militare americano, a Catania, da dove poi una corvetta militare l’aveva tradotta alle Eolie. Certo, una storia d’amore così insolita suscita non pochi interessi, ma la trasposizione filmica lascia per strada tutte le suggestioni del libro: «Edda Ciano e il comunista» , regia di Graziano Diana, sceneggiatura dello stesso Diana con Stefano Marcocci e Domenico Tommasetti, è un racconto che si snoda secondo i canoni ordinari della nostra fiction, privo di sfumature e di dialoghi non prevedibili (Raiuno, domenica, ore 21.37). Tutta l’isola è contro il «mostro» (Stefania Rocca), solo un comunista mostra interesse (Alessandro Preziosi), in mezzo a molte figure quasi caricaturali. La Rocca recita meglio di Preziosi, che è già un parametro per capire molte cose. C on il referendum a favore della Repubblica, scatta l’amnistia. Edda, giustamente, torna a fare la vita da contessa e il povero Leonida resta comunista, si sposa la ragazza del posto e s’illude di vivere felice e contento. Il film è prodotto da Luca Barbareschi, da poco tornato nelle braccia di Silvio Berlusconi: ma, a pensare male, si fa peccato.