Paolo Manzo, La Stampa 8/3/2011, 8 marzo 2011
Rivelazione del chirurgo estetico Liacyr Ribeiro, 70 anni: «Sono io il chirurgo plastico di Gheddafi, ma non quello che gli ha iniettato il botox»
Rivelazione del chirurgo estetico Liacyr Ribeiro, 70 anni: «Sono io il chirurgo plastico di Gheddafi, ma non quello che gli ha iniettato il botox». I fatti, accaduti nel 1994: in Libia per un congresso di chirurgia plastica, fu invitato dal ministro della Salute, Mohamed Zaid, a «visitare una persona». Ribeiro credeva si trattasse di sua moglie. Invece fu portato nel bunker di Gheddafi: «Voglio un’operazione che mi ringiovanisca. Sono al potere da molti anni e non voglio che i giovani mi vedano come un vecchio». L’intervento fu programmato per l’anno successivo: prima bisognava estrarre del grasso dalla pancia, da usare per riempire le rughe. «Il problema era che Gheddafi aveva una pancia perfetta, senza grasso, perché si allenava ogni giorno nella piscina olimpionica dentro il bunker». Alla fine Ribeiro intervenne solo su calvizie, palpebre e una cicatrice sul lato destro della testa «dovuta probabilmente a una coltellata». Per paura di essere ucciso durante l’intervento, volle infermieri tutti stranieri e niente anestesia totale. A un certo punto fece interrompere l’operazione perché aveva fame. Cinque anni fa contattò di nuovo il chirurgo brasiliano, che però trovò una scusa per negarsi: «Credo si sia offeso e si deve essere affidato a qualcun altro».