VanityFair.it 9/3; Rinaldo Frignani, Corriere della Sera 9/3/2011, 9 marzo 2011
Storia della donna di Roma che per nove anni è stata perseguitata da due stalker. Nel 2003 un uomo, conosciuto per motivi di lavoro, iniziò a infastidirla e a perseguitarla attraverso lettere e telefonate anonime indirizzate anche a parenti, amici, colleghi e vicini di casa
Storia della donna di Roma che per nove anni è stata perseguitata da due stalker. Nel 2003 un uomo, conosciuto per motivi di lavoro, iniziò a infastidirla e a perseguitarla attraverso lettere e telefonate anonime indirizzate anche a parenti, amici, colleghi e vicini di casa. La cosa andò avanti per due anni: nel giugno del 2005 il maniaco fu individuato e arrestato dalla polizia per i reati di diffamazione, violazione di domicilio e installazione di apparecchiature di intercettazione (non esisteva ancora il reato di stalking). Dopo un po’ la donna si fidanzò con un uomo, al quale raccontò la sua storia. Quando la relazione finì, l’uomo cominciò a utilizzare gli stessi metodi del predecessore, facendosi passare per lui: lettere (300 solo nel 2009) e telefonate piene d’insulti e minacce, anche per i parenti. Nel 2010 al primo stalker furono concessi gli arresti domiciliari per motivi di salute che infine lo portarono alla morte. Nonostante il decesso, il secondo stalker pensò di continuare nella sua attività, tanto che nell’ultima lettera le ha scritto: «Pensavi che con la mia morte fosse tutto finito? Sorpresa! Continuerò a perseguitarti anche adesso». Alla fine, rintracciando le sue telefonate, pochi giorni fa sono riusciti ad arrestarlo mentre chiamava la donna da una cabina pubblica. Stupore di lei e dei suoi parenti che, nonostante la relazione finita, ancora lo consideravano uno di famiglia. Lui, che intanto aveva un’altra compagna con la quale conviveva, ha spiegato: «L’amavo e l’odiavo».