Gabriela Jacomella, Corriere della Sera 13/3/2011, 13 marzo 2011
La rivincita delle star sul gossip Il sito (costoso) per le smentite - Visto e considerato che Facebook e Twitter sono gratuiti, fa un po’ effetto pensare che ci sia qualcuno disposto a spendere mille dollari per dichiarare pubblicamente di non farne uso
La rivincita delle star sul gossip Il sito (costoso) per le smentite - Visto e considerato che Facebook e Twitter sono gratuiti, fa un po’ effetto pensare che ci sia qualcuno disposto a spendere mille dollari per dichiarare pubblicamente di non farne uso. Eppure. Kate Moss, Tom Parker Bowles (figlio di Camilla, e quindi figliastro di Carlo d’Inghilterra), Sienna Miller, Dasha Zhoukova (figlia e compagna di oligarchi — Alexander Radkin Zhukov e Roman Abramovich). Tutti hanno scelto di affidarsi — pagando — a un nuovo sito, ICorrect, per smentire di avere un account personale su Facebook, o su Twitter. Appena due giorni fa, l’icona sempreverde della moda britannica scriveva sprezzante su www. icorrect. com: «Non cercate di contattarmi su Facebook o di seguire "tweet"firmati Kate Moss, la vera Kate Moss non usa questi siti» . E stavolta, niente dubbi sull’identità dell’autrice. Perché è a questo che serve ICorrect, creatura virtuale di Sir David Tang, poliedrico imprenditore di Hong Kong: rettificare le inesattezze o le bufale sul proprio conto che rimbalzano qua e là nella Rete. Per poterne usufruire, bisogna diventare «correttori» , previo pagamento dei mille dollari annui di cui sopra (5 mila nel caso delle aziende) e la compilazione di un questionario «di garanzia» . Chi si volesse candidare, deve fornire un referente: un correttore già certificato o il proprio avvocato (o agente). Superate le formalità, un account personale consente di pubblicare tutte le rettifiche del mondo. Bianca Jagger è tra gli utenti più affezionati: ad oggi, ben quattro «correzioni» , di cui due per puntualizzare di «non essere mai uscita» con Pierre Trudeau (due volte primo ministro in Canada, scomparso nel 2000) e Billy Joel («La sua canzone "Big Shot"non parla di me» ). Naomi Campbell fa capolino per smentire di aver sostenuto la candidatura russa — patria del fidanzato, il magnate Vladimir Doronin — al Mondiale 2018. Il premio Oscar Kevin Spacey nega di aver mai offerto una parte a Kate Moss — sempre lei— sul palco dell’Old Vic, nei panni di una ninfa shakespeariana: «Ci siamo visti a un party, ma non abbiamo mai parlato di un ingaggio. Non c’è neppure un ruolo da "Ninfa"nella Tempesta» . E ancora, lo storico Niall Ferguson che rintuzza l’economista Paul Krugman, lo stilista Tommy Hilfiger scandalizzato dalle accuse di razzismo, Cherie Blair che dichiara di non aver mai partecipato a una battuta di caccia con Saif Gheddafi, Michael Caine che restituisce a Peter Sellers una battuta che gli è stata erroneamente attribuita «per gli ultimi 40 anni» . A chi vive 24 ore su 24 nel mirino dei tabloid, un sito che si offre di «correggere in maniera permanente ogni bugia, disinformazione o rappresentazione errata che si diffonda nel cyberspazio» deve sembrare una specie di bacchetta magica. Ma la promessa di «proteggere per sempre la vostra reputazione nella Rete» vacilla già alla prima verifica: digitando su Google «Tracey Emin» e «Jonathan Rayfern» , rispettivamente l’ex enfant terrible dell’arte britannica e il truffatore finito in carcere per aver taroccato (e venduto) le sue opere, la «correzione» pubblicata dalla Emin — che smentisce di aver mai «lavorato con Rayfern» — arriva solo in fondo alla seconda pagina di risultati. In testa, gli articoli — non corretti — di Bbc, Daily Mail, Guardian. L’impressione, almeno per ora, è che ICorrect funzioni più che altro come bacheca virtuale perché i «ricchi e famosi » possano esibire la propria indignazione a una cerchia selezionata di amici. Molti degli utenti, del resto, sono collegati da visibilissimi fili; tra i «clienti» di Tang c’è sia la compagna di Abramovich che il Chelsea FC, la squadra di calcio di proprietà dell’oligarca russo. E vari membri della Casa Reale si sono già avvalsi dei suoi servizi, dal succitato Parker Bowles Jr a David Linley, figlio della principessa Margaret. La «correzione» del politico Zac Goldsmith segue a ruota quella della sorella Jemima Khan, celebre ex di Hugh Grant. Alla quale va, per ora, il premio per la migliore correzione-autogol: «Non ho mai cambiato il mio nome da Jemima al musulmano Haiga. E se lo avessi fatto, non avrei scelto un nome che, se pronunciato ad alta voce, suona come se ti stessi schiarendo la gola dal catarro...» . In questo caso, forse sarebbe stato meglio tenersi l’errore. Gabriela Jacomella