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 2011  marzo 13 Domenica calendario

FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE "Terremoto Messina"(+terremoto +messina)Chi si ricorda, per esempio, il terribile maremoto seguito al terremoto di Messina nel 1908? Eppu re, nonostante sia molto probabile che quell’evento si ripeta, i siciliani hanno costruito centinaia di migliaia di case a pochi metri dalle spiagge tra Messina e Catania

FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE "Terremoto Messina"

(+terremoto +messina)

Chi si ricorda, per esempio, il terribile maremoto seguito al terremoto di Messina nel 1908? Eppu re, nonostante sia molto probabile che quell’evento si ripeta, i siciliani hanno costruito centinaia di migliaia di case a pochi metri dalle spiagge tra Messina e Catania.
Fonte: Luciano Gulli, il Giornale 12/3/2011

Improvvisamente, in 37 secondi, un terremoto di 7,5 gradi della scala Richter rade al suolo Reggio Calabria e Messina. Dieci minuti dopo il mare si ritira e poi, con violenza, ritorna: onde alte più di 10 metri si avventano sulla costa, cancellando cittadine e porti e trascinano via chi è scappato verso la spiaggia per sfuggire al crollo degli edifici. In un raggio di 45 chilometri, sono almeno 40 i paesi distrutti. I morti sono oltre 150 mila. La popolazione, colta nel sonno, non ha fatto in tempo a mettersi in salvo. In città, manca l’acqua e l’illuminazione. Dilagano gli incendi. Tutte le comunicazione telefoniche e telegrafiche sono interrotte. Solo dopo dodici ore e 4 minuti dopo la prima scossa, si riusce a far sapere al governo di Roma cioè che è successo. C’è bisogno di aiuto. Quattro torpedinieri della Regia Marina (Spica, Scorpione, Serpente e Saffo), alla fonda nel porto di Messina, fanno quello che possono. Mentre, a Roma, le autorità italiane discutono sul da farsi, a Messina arrivano i primi soccorsi organizzati. Li portano tre navi da guerra russe (Makarov, Zarevic e Slovo), che fanno il loro ingresso in rada, cariche di cibo, acqua, medicinali e coperte. Poi, arrivano tre cacciatorpedinieri inglesi (Mallard, Boxen e Dragon). Infine, i soccorsi italiani. In ritardo e inefficaci. Il materiale rimane nelle stive. Nessuno ha dato ordini precisi e quindi i comandanti non se la sentono di sbarcare di propria iniziativa gli aiuti. Il Giornale di Sicilia: «Dopo tre giorni, la mancanza di una seria organizzazione appare vergognosa, e ci sentiamo umiliati dinanzi allo zelo dei marinai russi». Squadre di volontari giungono da tutte le città.
Roberta Camesasca, Cinquantamila.it

Primi bilanci dopo il terremoto che nei giorni scorsi ha distrutto Reggio e Messina. I morti sono oltre 150 mila. Il 90% degli edifici è crollato. Dalle macerie sono estratte ancora vive 16.559 persone, 13.270 le hanno salvate i militari italiani, 1.250 i russi, 1.139 gli inglesi, 900 i tedeschi. Nella zona ci sono 42 navi della Regia marina italiana. Messina e Reggio dovranno risorgere. È un impegno solenne che oggi assumono il Governo e il Parlamento».
Roberta Camesasca, Cinquantamila.it

Gli studiosi concordano nel pensare che il terremoto del 1908 a Messina (in cui persero la vita oltre 90.000 persone) si rivelò così disastroso per via delle pessime condizioni edilizie all´epoca prevalenti in Sicilia. Secondo uno studio dell´Università di Messina, se un sisma della stessa intensità dovesse prodursi oggi oltre il 50 per cento degli edifici verrebbe danneggiato e le vittime potrebbero essere decine di migliaia
Fonte: Pietro Del Re, la Repubblica 18/8/2010

Alle 5,41 del 28 dicembre 1908 il terremoto fa crollare il 90% dei palazzi, seppellisce 80 mila dei 140 mila abitanti, provoca uno tsunami che con tre onde successive alte più di dodici metri inghiotte i poveretti che avevano cercato scampo sul mare.
Ma innesca anche - liberando grandi quantità di gas radon - una modifica del Dna che caratterizza ancora, dopo generazioni, la popolazione vicina allo Stretto. Questa l’ipotesi di un pool di esperti siciliani capitanati dall’ematologo Calogero Ciaccio, il fondatore della Banca del cordone ombelicale di Sciacca dalla quale sono passati dal 1999 al 2006 diecimila codici genetici di donatori di midollo e di sangue.
Fonte: LAURA ANELLO, La Stampa 3/7/2010, pagina 23

Berlusconi aveva [...] aggiunto: «A Messina ci sono ancora le baracche per il terremoto del 1908».
Fonte: Giorgio Dell’Arti, La Gazzetta dello Sport Anno IV, numero 1142 7 aprile 2010

La devastazio ne di Messina, nel 1908 (cento mila morti), fu la conseguenza di un’onda sollevata da un terre moto sottomarino. Noi siamo sopra la faglia che divide la plac ca africana da quella eurasiati ca e lo tsunami è purtroppo una possibilità.
Fonte: Giorgio DellཿArti, Gazzetta dello Sport 01/10/2009

Bettino Craxi. Non dimenticava che il padre Vittorio, l’unico della famiglia sopravvissuto al terremoto di Messina del 1908, era arrivato a Milano dalla Sicilia.
Fonte: Panorama 17 gennaio 2008, Stefano Lorenzetto

«Marciamo sulle rovine» (Deodat De Dolomieu davanti ai resti di Messina, dopo il devstante terremoto del 28 dicembre 1908).
Fonte: ttL 28/12/2004, pag. 6.

La notizia del terremoto di Messina del 1908 (oltre centomila morti) giunse con un dispaccio al governo di Roma alle 17,25 cioè dodici ore e 4 minuti dopo la prima, tremenda scossa.
Fonte: Aldo Varano, l’Unità 27/12/2004, pag. 2.

Sul terremoto che colpì Messina e Reggio il 28/12/1908 «la società fotografica italiana realizza un voume con 500 illustrazioni sulla città e i villaggi prima e dopo le distruzioni, sulle vittime e sull’organizzazione dei concorsi, completandolo con alcune fotografie etnografiche sulle popolazioni locali, e con i rilievi sismografici del 28 dicembre. [...] Gabriele D’Annunzio: ” questo un documento che rende imperituro il ricordo di quanto il fato ha distrutto. Il mondo civile ve ne deve essere grato”».
Fonte: Gabriele DíAutilia "Líet࿡ giolittiana 1900 - 1915", Editori Riuniti

«Il pericolo ci sovrasta, in questo ufficio c’è uno iettatore. non uno iettatore da poco, ma uno iettatore ereditario. Il nonno era imbarcato sul Titanic e fu l’unico superstite del naufragio; lo sbarcarono a Messina e la notte stessa venne il terremoto. saranno coincidenze che coincidono, ma una coincidenza oggi, una coincidenza domani...» ("Chi si ferma è perduto")
Frasi celebri di Totò, contenute nel libro di Marco Giusti "Totò si nasce" Mondadori 2000.

Il terremoto di Messina del 1908 fece abbassare di un metro il fondale delle Stretto provocando una serie di onde alte 8 metri su entrambe le coste.
Fonte: Enzo Boschi - Franco Bordieri, "Terremoti d’Italia", Baldini&Castoldi