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 2011  marzo 12 Sabato calendario

PARTENZA A FATICA PER LE NUOVE PROVINCE

Monza, Fermo e Barletta: le nuove prefetture partono senza esercito. Con il Dpr istitutivo 16/2011 i tre uffici vengono effettivamente creati ma il personale non c’è ancora. Prassi comune, in questi casi, anche se le operazioni di ricerca e ricollocazione degli impiegati non potevano essere accelerate più di tanto.

Si tratta, comunque, dell’atto (quasi) conclusivo di una vicenda iniziata nel 2004, con il sì del Parlamento per la nascita delle nuove province (ma in lista d’attesa ce ne sono altre 29). Nascita che naturalmente prevede un raddoppio, in alcuni casi, dei costi: nuove istituzioni elettive, nuovi uffici provinciali e naturalmente nuova questura, nuovo comando dei carabinieri, nuove agenzie fiscali, eccetera. In quasi tutti i casi il personale dovrebbe provenire dalla istituzione "madre" ma le sedi ci devono essere e non sempre gli uffici locali già esistenti sono adatti. Comunque 19 milioni erano stati stanziati per le strutture che avrebbero dovuto essere operative già nel 2009.

Le competenze passano da provincia "madre" a provincia "figlia" dal momento dell’istituzione, che formalmente avverrà il 25 marzo, data di entrata in vigore del Dpr 16/2011, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale n. 57 del 10 marzo. Ma è proprio a quella data che altrettanto formalmente si ricollegano i tempi per la dotazione di personale, c’è una discrasia inevitabile che ha, questa sì, un effetto sostanziale. Occorre quindi adattarsi a un periodo di transizione nel trasferimento dei servizi, oppure ipotizzare in via amministrativa una "messa a regime" progressiva.

Del resto anche gli uffici delle nuove province già operanti lavorano in regime di convenzione di servizi, a seguito di un accordo tra vecchie e nuove istituzioni.

Con gli uffici statali, però, il discorso è più complesso. per lo meno progressivamente e per andare a regime alcuni mesi. In teoria, per il «primo impianto» delle prefetture era previsto un organico di 30 persone, che di fatto ci sarebbero già: più o meno da due anni, con l’interpellanza sulle disponibilità ai trasferimenti, erano già state raccolte adesioni più o meno sufficienti ma per consentire di fare la domanda di trasferimento agli interessati (altro passaggio volontario indispensabile) occorreva appunto il Dpr istitutivo. Solo da ora, quindi, sarà possibile raccogliere le adesioni di chi è interessato: a quanto risulta, il ministero dell’Interno dovrebbe essere in grado di farlo entro la prossima settimana. A questi si aggiungerebbero poi gli impiegati civili non facenti parte della polizia di stato, che potrebbero scegliere l’ambito prefettizio. Insomma, almeno per avviare gli uffici con un primo front office basterebbero una paio di settimane, ma per una struttura con organico e servizi sufficienti ci vorranno da uno a due mesi. La razionalizzazione degli organici (che non devono aumentare a livello nazionale) consentirà di programmare la creazione dei nuovi servizi necessari ma si tratterà di un processo non breve.

Inoltre bisogna provvedere (entro il 14 marzo) a nominare i prefetti, già individuati da tempo, e i vice prefetti (entro il 24 aprile). Per esercitare il potere i prefetti devono fare riferimento alle varie autorità, e quanto meno il quadro dell’Ordine pubblico (comandante dei carabinieri e questore) non è ancora completo in tutte e tre le province.