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 2011  marzo 11 Venerdì calendario

Da un chiosco di kebab alla Berlino a 5 stelle - L’ uomo che nel suo piccolo ha battuto McDonald’s, aprendo il suo primo fast food trent’anni prima che a Kreuzberg arrivasse il Big Mac e facendo una fortuna, non riesce a star fermo per più di cinque minuti

Da un chiosco di kebab alla Berlino a 5 stelle - L’ uomo che nel suo piccolo ha battuto McDonald’s, aprendo il suo primo fast food trent’anni prima che a Kreuzberg arrivasse il Big Mac e facendo una fortuna, non riesce a star fermo per più di cinque minuti. «Arbeit, Arbeit, Arbeit: se non si lavora sodo non si riesce a tirar su tutto questo», confida Mehmet Aygün alzandosi dal divanetto in pelle chiara su cui si era appena seduto. In un attimo è scomparso: aiuta a montare un tavolino, parla con gli operai che stanno disponendo mobili e sedie importate dall’Italia, confabula con una decoratrice di interni giunta da Istanbul. Tra poche ore sono attesi ospiti al Titanic, il primo hotel che la famiglia Aygün, già proprietaria di sei alberghi in Turchia, aprirà a Berlino. Mehmet Aygün è incontenibile. Niente male per uno che due anni fa il quotidiano Bild aveva dato per morto, salvo poi scoprire di averlo confuso con un omonimo ucciso da un cancro. Troppo tardi: le telefonate di ammiratori in lutto non si contavano già più. Aygün è una leggenda a Berlino: se oggi il kebab, o il «döner», come lo chiamano in Germania, è una delle specialità più note della capitale tedesca lo si deve proprio a lui, che negli Anni 70 farcì per la prima volta il pane arabo con la carne allo spiedo e vi aggiunse un po’ di insalata e una salsa. E poco importa se poi il sociologo Eberhard Seidel-Pielen nel suo «Infilzato. Come il kebab arrivò tra i tedeschi» attribuisca la paternità del kebab ad altre tre persone e l’Associazione dei produttori turchi di kebab in Europa - che ha sede proprio a Berlino - indichi addirittura un quarto inventore. In fondo anche l’origine del Currywurst, la salsiccia con ketchup e polvere di curry che contende al döner il titolo di piatto più amato del fast food berlinese, non è stata mai chiarita (è nato a Berlino o ad Amburgo?). «Mio padre si è lasciato ispirare dalle aziende di successo, come McDonald’s e Burger King, e si è chiesto: se loro hanno gli hamburger perché noi non possiamo fare qualcosa di simile?», ricorda Aytac Aygün, primogenito di Mehmet e direttore del Titanic a Berlino. Aytac ha 24 anni e ha appena concluso gli studi in Hotel Management in Svizzera. Da bambino, racconta, voleva diventare pediatra, poi ha capito che non era quella la sua strada e si è dato al turismo. A casa non si conta neanche un medico, ma molti imprenditori. Partendo da zero gli Aygün sono infatti riusciti a mettere su un impero che spazia dalla Turchia alla Germania. La saga inizia quarant’anni fa: Mehmet Aygün, rimasto orfano di padre a 13 anni, si ingegna come può per sbarcare il lunario, finché non abbandona Giresun, la città sul Mar Nero in cui è nato, e si trasferisce a Berlino Ovest. Lì lavora nel chiosco di uno zio e, negli Anni Settanta, impacchetta il primo döner col panino. Una specialità che «reimporterà» persino in Turchia: fino ad allora nel suo Paese il kebab veniva servito solo sul piatto, insieme al riso e all’insalata, rigorosamente senza salse. Le vendite vanno talmente bene che nel 1978 Mehmet Aygün, raggiunto a Berlino da due dei suoi sei fratelli, apre il suo primo ristorante di cucina turca a Kreuzberg, chiamato «Hasir» e diventato un’istituzione. L’ex cancelliere Gerhard Schröder, l’ex ministro degli Esteri Joschka Fischer e il regista Fatih Akin ci sono passati e le foto appese alle pareti sono lì a testimoniarlo. Oggi a Berlino gli Aygün gestiscono sei «Hasir», più un ristorante italiano, Pascarella. Perché proprio un italiano? «Qui vivono 300 mila turchi, inoltre passano per lavoro parecchi uomini d’affari turchi: molti non vogliono mangiare sempre e solo turco», spiega Mehmet. Il quale, invece, sembra proprio non riuscire a staccarsi dal kebab: «Ne mangio quasi uno al giorno, a pranzo», sorride. I tre fratelli rimasti in Turchia non sono stati da meno: nel 2003 inaugurano ad Adalia, sul Mediterraneo, un hotel da 600 stanze ribattezzato Titanic per via della sua forma, che ricorda una nave da crociera. Da allora sono sorti altri cinque Titanic a Istanbul. Il settimo hotel della catena è quello che sta aprendo le porte a Berlino, un ex Plattenbau (i casermoni socialisti della Ddr) ristrutturato per 7 milioni di euro e situato in una posizione strategica, tra Alexanderplatz e Potsdamer Platz. L’ottavo è già in programma: sorgerà l’anno prossimo vicino Gendarmenmarkt, una delle più esclusive e incantevoli piazze berlinesi, avrà cinque stelle e sarà realizzato dagli architetti Patzschke & Partner, gli stessi che nel 1997 hanno ricostruito l’Adlon, l’albergo per antonomasia a Berlino. Investimento: almeno 10 milioni. Mehmet Aygün, intanto, ha già una nuova idea: l’Hasir-Burger, una sorta di hamburger turco che verrà lanciato nelle prossime settimane.