Gianmaria Pica, varie, 9 marzo 2011
DOV’È IL LAVORO PER I GIOVANI?, PER VOCE ARANCIO
NUMERI Il tasso di disoccupazione giovanile – dai 15 ai 24 anni – a dicembre 2010 è salito al 29%, con un aumento di 0,1 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 2,4 rispetto a dicembre 2009. Il livello più alto dall’inizio delle serie storiche mensili dell’Istat (gennaio 2004).
DISOCCUPATI In Italia la disoccupazione complessiva (15-65 anni) in ottobre era all’8,6%, in aumento dello 0,3% rispetto al mese precedente e dello 0,4% in confronto a ottobre 2009.
OCCUPATI Il tasso di occupazione, sempre di ottobre, era pari al 57%, invariato rispetto a settembre e in riduzione di 0,1 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il numero delle persone in cerca di occupazione risulta in aumento del 4,5% rispetto a settembre, e del 5,7 rispetto a ottobre 2009.
VENDITORI Il 2010 è stato un anno duro per il mondo del lavoro e per tutti coloro che ancora non hanno trovato un impiego a lungo termine. Per i giovani alla ricerca del primo contratto non è semplice districarsi tra le offerte, soprattutto quando i posti disponibili sono ambiti da molte persone. Ma quali sono i lavori più richiesti al momento su alcuni siti specializzati nella ricerca di occupazione? Al primo: un posto da venditore. Seguono, agenti con partita Iva e segretari amministrativi.
MODA Tra le professioni emergenti, al primo posto il cool hunter: cacciatore di tendenze operante nel mercato della moda e del fashion design. Al secondo, il community development manager: figura specializzata nella gestione di web e social network. Al terzo il footwear designer, creativo specializzato nel design di nuove calzature. Seguono l’energy manager, esperto nei processi di certificazione energetica degli edifici, e al quinto il medico osteopata.
VACANTI Secondo i dati di Unioncamere, nel 2010 le aziende italiane hanno richiesto 175mila lavoratori nuovi, ma 152mila assunzioni sono restate vacanti per mancanza di candidati adeguatamente formati. Una quota che è aumentata di ben 45mila unità rispetto al 2009.
FORMAZIONE Cosa rende così difficile trovare il personale adeguato? Nel 47% dei casi, la ridotta presenza dei lavoratori ricercati; nel 53% l’inadeguatezza della formazione dei candidati. Industria e servizi sono i settori in cui c’è più bisogno di personale ma è aumentata la difficoltà a reperire il personale adatto. Secondo Unioncamere, le imprese hanno avuto difficoltà a trovare i lavoratori per il 28% delle nuove assunzioni, mentre nel settore dei servizi la percentuale di difficoltà è del 26%; nei servizi avanzati la percentuale sale al 31% e nella sanità al 30%.
INGEGNERI Le difficoltà maggiori si ritrovano nelle infrastrutture di trasporto (che riguardano quindi cantieri per la costruzione di collegamenti ferroviari ad alta velocità e il potenziamento della rete autostradale) e nelle costruzioni in generale. C’è bisogno quindi di ingegneri, operai specializzati in meccanica, elettronica, installazione di impianti, operai che siano in grado di lavorare su rete stradale, rete ferroviaria, porti, aeroporti, impianti e reti energetico-ambientali, strutture e reti per la telefonia e la telematica.
SERVIZI Nel settore dei servizi, la richiesta è ancora più variegata: c’è bisogno di personale specializzato nel commercio all’ingrosso e al dettaglio, nei servizi di alloggio e ristorazione, nei servizi turistici, nella sanità, nell’assistenza sociale, nei servizi sanitari privati e nelle strutture culturali. C’è spazio per: operatori turistici, addetti al marketing, addetti alla ristorazione, assistenti sociali, persone specializzate nelle professioni sanitarie.
GREEN Secondo InfoJobs.it, uno dei principali siti di recruiting online, tra i lavori più richiesti del 2011 spuntano il settore green e il web 2.0. Il primo è un mercato in crescita e gli occupati aumenteranno in modo esponenziale negli anni a venire. Tra le figure lavorative maggiormente richieste in questo settore si segnalano gli ingegneri ambientali, i tecnici e i progettisti per impianti fotovoltaici, i buyer con esperienza nel settore delle energie rinnovabili e, più in generale, quelle mansioni che prevedono una formazione specialistica nel campo delle energie rinnovabili, in particolare per l’eolico e il fotovoltaico.
WEB 2.0 Il campo web 2.0 richiede nuove professionalità in grado di gestire la comunicazione aziendale e la relazione con i clienti attraverso i social media. I settori più interessati a questi nuovi ruoli professionali sono: elettronica di consumo, tlc, automotive, turismo, moda, arredamento, lifestyle, bellezza, largo consumo. Le professionalità che vengono maggiormente richieste sono: community development manager (figura specializzata nella gestione di web e social network), web marketing specialist (responsabile di un sito web), e il mobile developer (posizione più tecnica rispetto alle due precedenti: si occupa della creazione di applicativi o siti per cellulari e smartphone).
MICROLAVORI Negli Stati Uniti stanno nascendo nuove forme atipiche di lavoro. L’ultima novità è il microwork (microlavoro). I microlavoratori vengono assoldati attraverso internet per progetti di brevissimo termine e ricevono compensi che variano da due a diverse centinaia di dollari l’ora. I microlavoratori, per esempio, propongono idee pubblicitarie, scrivono blog per promuovere un prodotto, testano software, rispondono ai reclami, votano per i video su YouTube, riempiono moduli online, preparano i provini per gli spot, ecc.
USA “Come preparare i lavoratori di oggi per i lavori di domani”, lo studio del Council of Economic Advisers della Casa Bianca. I risultati sono stati rivelati dal New York Times. Tra il 2011 e il 2016 i lavori più richiesti negli Stati Uniti saranno nel settore della sanità e quelli che richiedono un’istruzione specializzata. Il settore manifatturiero continuerà il suo declino, l’edilizia si riprenderà dalla crisi.
SCOZIA Il governo scozzese ha in programma un nuovo piano strategico per il rilancio dell’economia attraverso la creazione di 60mila posti di lavoro nel settore della green economy.
GREEN/2 Statistiche ufficiali non ne esistono, ma secondo l’Associazione produttori di energia da fonti rinnovabili (Aper) i colletti verdi in Italia oggi sono già 55mila (tra occupati e indotto, solo per quanto riguarda il segmento energetico). Se si guarda al futuro, l’economia verde potrebbe raggiungere i 250mila posti di lavoro nel 2020. L’eolico ne occuperebbe 77.500 (31%), le biomasse 65.000 (26%), il fotovoltaico 27.500 (11%), fino ai 10.000 (4%) impegnati nell’incenerimento dei rifiuti solidi urbani.
ASSUMONO I settori che assumono: risale l’industria, avanza la cultura. Con 14.600 assunzioni non stagionali tra ottobre e dicembre, il settore manifatturiero arriva a concentrare il 21% delle entrate programmate nel trimestre dalle imprese italiane dell’industria e dei servizi con almeno un dipendente. A esprimere un maggior fabbisogno occupazionale sono le imprese del sistema moda e dell’elettronica, in primo luogo quelle operanti sull’estero e spinte a sostituire parte della forza lavoro in uscita con figure dal profilo più qualificato, gran parte dei quali rappresentate da operai specializzati.
DOMANDA Lavori trascurati o poco considerati, professioni per cui vi è molta domanda ma poca offerta: installatori di infissi e serramenti (solo nel 2010 le imprese erano pronte ad assumere 1.500 dipendenti, ma nell’83,3% per cento dei casi la ricerca non ha dato i risultati sperati), pastai, gelatai, pasticcieri, tagliatori di pietre, marmisti, falegnami, cuochi, sarti (da una recente ricerca della Confartigianato).
SCALPELLINO? Giorgio C. – 22 anni, disoccupato, diploma di perito meccanico – da tre anni tutte le mattine legge gli annunci di lavoro: «Se andrei a fare lo scalpellino? Scusa, ma cosa dovrei andare a fare? Che fa lo scalpellino?». Il quinto mestiere più trascurato dai giovani italiani, secondo l’ultimo rapporto di Confartigianato, per Giorgio è più che altro un mestiere sconosciuto. Sa bene invece cosa fa un panettiere, «e so anche che ne richiedono parecchi, leggi qua “cercasi urgentemente apprendista panettiere. Assunzione immediata”. Mah... non fa per me» (al Corriere della Sera).
UOMINI/DONNE Anche tra i senza lavoro si registra una sostanziale differenza tra uomini e donne: trova un impiego il 31,6% degli uomini, tra le donne solo il 24,4% ci riesce.