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 2011  marzo 09 Mercoledì calendario

L’UNIVERSITA’ DI BARI FA UN BANDO SU MISURA. E "L’ESPERTO" 80ENNE DIVENTA ADDETTO STAMPA

Quando l’esperienza fa la diffe­renza. Accade di certo a Bari, dove l’Università ha affidato l’incarico di consulente per la comunicazione a Egidio Pani, anni 78, ex vice sindaco di Bari ed ex dirigente regionale: proprio lui, ottuagenario giornalista pubblici­sta, si è infatti aggiudicato il concorso bandito dall’Ateneo, una selezione che ha scatenato un putiferio da que­ste parti ma non ha evidentemente scalfito le certezze del rettore, Corra­do Petrocelli.
«È tutto in regola», fanno sapere dall’Ateneo, mentre il neo vin­citore annuncia l’intenzione di rinun­ciare al compenso, 21.500 lordi all’an­no, e di essere«pronto a quest’altro sa­crificio ».
La cosa, però, non è passata inosser­vata. Tanto più che in un primo mo­mento tra i titoli necessari per parteci­pare figurava l’iscrizione all’albo dei giornalisti da almeno 25 anni. Proprio questo particolare aveva mandato su tutte le furie l’Assostampa pugliese e dopo un coro di proteste la clausola era stata revocata in modo da consenti­re anche ai giovani di nutrire qualche legittima aspirazione. Risultato: alla fi­ne l’ha spuntata il pubblicista Pani mentre si è piazza­ta seconda la pro­fessionista Manue­la Lenoci. Caso chiuso? Tutt’altro. Certo, i giorni bol­lenti delle assem­blee e delle lezioni in piazza contro la riforma Gelmini «che favorisce i ba­roni » sono lontani, ma l’associazione studentesca Link ha deciso di farsi sentire con una no­ta in cui viene defi­nita «inopportuna l’assunzione (an­che solo per una consulenza) di un ottuagenario, in particolar modo in un contesto di di­soccupazione cro­nica generazionale»; «crediamo – si prosegue – che se il dottor Pani voglia realmente “sacrificarsi”,come lui stes­so ha affermato, possa farlo a titolo gra­tuito e lasciando emergere giovani che rappresentano il suo, il nostro e il futuro dell’Università». Sulla vicenda è intervenuto nuovamente anche il sindacato dei giornalisti. Il presidente dell’Assostampa pugliese,Raffaele Lo­russo, non usa mezzi termini: «L’uni­versità di Bari – dichiara – manda al mondo del lavoro un messaggio deva­stante: quello che la professione gior­nalistica non vale niente e non che non c’è bisogno di stipulare regolari contratti di lavoro perché c’è comun­que chi è disposto a prestare gratuita­mente la propria opera». Si muove an­che l’Ordine dei giornalisti della Pu­glia e in un comunicato stigmatizza la vicenda: «La rinuncia al compenso per l’incarico di consulente nell’uffi­cio stampa dell’Ateneo barese avreb­be il sapore di uno schiaffo per i tanti giornalisti disoccupati o sottopagati e inaugurerebbe una gara al ribasso di una professione sempre più sfrutta­ta ».
Ma non è tutto. Perché la scelta di un 78enne come addetto stampa dell’Uni­versità non poteva non rimbalzare tra le fila della politica. E così, non si è fat­ta attendere la reazione del sindaco di Bari, Michele Emiliano. «Non mi capa­cito di come possa essere accaduto, è una vicenda che contraddice nei fatti tutti i predicozzi che facciamo il gior­no dell’inaugurazione dell’anno acca­demico », dice il primo cittadino. Il qua­le, come ormai consuetudine, ha ester­nato sulla sua pagina Facebook e hain­vitato la seconda classificata al Comu­ne «per chiederle scusa».