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 2011  marzo 09 Mercoledì calendario

UN OCCHIO ELETTRONICO PER RIFIUTI AD ALTO RISCHIO- N

eanche è partito e subito stanno provando a colpirlo. Parliamo del Sistri (Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti), che dal 1° giugno do­vrebbe consentire di “spiare”, grazie a “occhi” elettronici, il traffico dei rifiuti speciali che rappresentano ben l’80% del totale prodot­to in Italia (il 10% sono quelli pericolosi). Cir­ca 135 milioni di tonnellate, quelli prodotti da aziende grandi e piccole, i più appetiti dai gruppi criminali, tra cui vanno annove­rate le scorie che provengono dall’industria alimentare, sanitaria e del tabacco.

Ieri il Sistri è stato presenta­to presso la sede romana della Selex, società di Fin­meccanica che lo ha ideato e ora lo gestirà assieme ai ca­rabinieri del Noe, con l’in­tervento del ministro del­l’Ambiente Stefania Presti­giacomo. Ma negli scorsi mesi, come ci ha spiegato un tecnico, ha già dovuto di­fendersi da ben tre attacchi informatici. Uno «violentis­simo » dalla Sicilia, con ad­dirittura più di 800mila tentativi di accesso al sistema. Poi uno dalla Cina e un terzo da un Paese del Nord Europa. La conferma che qualcuno è preoccupato di una “rivoluzio­ne” che, mandando a casa modulari e altre carte, spesso contraffatte facilmente, le so­stituisce con scatole nere sui camion e chia­vette Usb che registreranno tutti i dati del carico e tutti i movimenti del mezzo. «Non lo perdiamo di vista nemmeno un attimo», è lo slogan dell’iniziativa. Anche se nel cor­so della conferenza stampa è sorto un dub­bio, visto che la scatola nera viene installa­ta sulla motrice del camion. E se nel viaggio si cambia il rimorchio e quindi il carico? La sosta, registrata da Sistri, farà scattare l’al­larme. Ma basterà? Toccherà agli occhi e­sperti dei carabinieri capire se dietro alla fer­mata si cela la truffa. «Il Sistri non lo vuole chi non vuole i controlli, chi ne ha approfittato. Ma dal primo giugno non ci saranno più sconti per nessuno», ha detto la Prestigiacomo sottolineando che, nonostante il sistema sia partito dal primo ottobre, sono stati concessi «altri sei mesi di proroga per un periodo di adattamento». L’operazione coinvolge, infatti, 300mila a­ziende che producono rifiuti, e 22mila im­prese di trasporti. Il progetto prevede la di­stribuzione di quasi 600mila dispositivi e­lettronici e il monitoraggio continuo, attra­verso telecamere, di 640 siti di smaltimento. Un sistema complesso che qualcuno tenta già di colpire. Non solo con gli attacchi infor­matici. Sono stati infatti registrati vari ten­tativi di manomettere le chiavette. Ora se ne occuperanno i carabinieri. «Sappiamo be­nissimo che ci proveranno ancora – ci dice uno di loro –. Toccherà a noi scoprirli. Mal­grado la tecnologia, l’occhio umano è anco­ra insostituibile».