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 2011  marzo 08 Martedì calendario

L’ANIMA DELLE BESTIE, UN DIALOGO CHE DURA DA OLTRE 15MILA ANNI - A

nche se la «Questione animale» ha le sue radici nella filosofia antica (ricordate i pasti dei Pitagorici con l’ «assenza di carne» ?), soltanto al tempo dell’utilitarismo si discusse se le bestie avessero o no una morale. Valgano per tutte le righe che Jeremy Bentham scrisse in Introduction to the Principles of Morals and Legislation (Londra 1789): «La questione non è se possono ragionare, né se possono parlare, ma piuttosto se possono soffrire» . Nel ’ 600 si dibattè a lungo Dell’anima delle bestie «e se siano mere Machine Automate senza cognizione, ne senso» , come appunto recita il frontespizio del trattato del gesuita Ignazio G. Pardies che ebbe la prima traduzione a Venezia nel 1684; mentre nel secolo scorso si parlò, anche se a volte in modo contradditorio, dei diritti di queste vite da molti considerate inferiori. Ora un saggio di Renato Massa invita a conoscere Gli animali domestici. Origini, storia, filosofia ed evoluzione (Jaca Book, pp. 160, e 16) e a ripensare le problematiche attraverso la convivenza con l’uomo. Non si tratta soltanto di cani e gatti, ma anche di maiali, asini, cavalli, polli, conigli, uccelli, tartarughe, insetti come le api e persino di mammiferi domestici di «terre selvagge» quali renne, lama, cammelli o elefanti. E questo senza contare cavie, criceti, piccioni e simili. Cosa implica la domesticazione? Una selezione artificiale o semplicemente vantaggi reciproci? Sono nate nuove specie? Renato Massa risponde esaminando con linguaggio comprensibile fenomeni quali il diluvio o il diffondersi dell’agricoltura o l’invadente presenza delle biotecnologie (fa rima con biopiraterie). Molte le questioni sollevate, tra cui: domestico o mansueto? Per rispondere egli contestualizza e offre percorsi storico-biologici. Tra l’altro ricorda che «il più antico animale domestico è senza alcun dubbio il cane» , l’unico non legato alla rivoluzione agricola del Neolitico, il cui progenitore è il lupo. Il rapporto con l’uomo «è quasi certamente più antico dei 15 mila anni ufficiali» , ovvero al primo reperto fossile conosciuto. L’abbaiamento è un tipo di vocalizzazione occasionale per i canidi selvatici, mentre diventò comunicazione regolare per i domestici. E il gatto? Se taluni definiscono renna, dromedario o elefante «prigionieri sfruttati» , il felino di casa è il contrario: uno «sfruttatore libero che ha imparato a non temere l’uomo» . Venerato e imbalsamato nell’antico Egitto, la sua uccisione era considerata un delitto. Anche se l’analisi di alcune mummie feline ha dimostrato che degli esemplari morirono per dislocazione delle vertebre cervicali, giacché furono uccisi, probabilmente, per motivi rituali. Come gli esseri umani che hanno l’anima.