Paola Pisa, Il Messaggero 8/3/2011, 8 marzo 2011
QUELLA LUNGA DINASTIA ROMANA CHE HA FATTO LA STORIA DEL GIOIELLO
Il bracciale Tubogas, le collane con le monete, i meravigliosi collier dalle pietre colorate e preziosissime, gli argenti mirabili, saranno un po’ meno ”romani”. Quelle vetrine che illuminano con le loro gioie via Condotti e le location più belle e prestigiose del mondo, saranno un po’ meno italiane. La famiglia Bulgari, nota in tutto il mondo vive qui da tanto e non ci si può non vantare che quel marchio sia nato a cresciuto da queste parti e sia stato capitolino fino decisione di ieri di diventare partner di LVMH, ossia il gruppo del lusso più importante che ci sia al mondo. Bella è la storia del marchio, storia che nasce da Sotirio Bulgari, originario dell’Epiro, giunto in Italia nel 1879, arrivato portando con se la conoscenza dell’arte orafa e un po’ di oggetti antichi e moderni. Il primo negozio lo aprì in via Sistina, ma la strada gli sembrava ancora troppo lontana dal cuore della cittè e allora volle spostarsi in via Condotti. Le capacità c’erano tutte, l’ambizione anche, la via più importante e glamour della capitale era la destinazione giusta: erano passati venti anni dal primo insediamento e la clientela cominciava ad arrivare numerosa e qualificata. In azienda, intorno al 1930, arrivano i figli di Sotirio, Costantino e Giorgio che danno subito un impulso diverso, più moderno. La gioielleria diventa punto di riferimento della classe alto borghese e della aristocrazia romana e ben presto internazionale. I turisti si innamorano del nome Bulgari. I due fratelli si dividono gli incarichi, e se Giorgio è più portato per il lato commerciale, è Costantino il vero esperto di gioielli e argenti antichi, tanto che porta la sua firma il volume ”Argentieri, gemmari e orafi” che è una pietra miliare per conoscere l’arte orafa del nostro Paese. Non c’è diva che non porti o non abbia indossato gioielli Bulgari, Elizabeth Taylor per prima. Intanto da laboratorio artigiano, tutto è fatto a mano, Bulgari diventa una griffe. I fratelli trovano una loro cifra stilistica riconoscibilissima in una serie di oggetti anche più facili da indossare, più ”abbordabili” delle tiare, dei solitari, delle creazioni nate per principesse e regine. Sino appunto nati, tra i ’60 e i ’70 i gioielli che mescolano oro e metallo, i bracciali che si attorcigliano al polso come serpenti e finiscono in orologi ovali, tondi, quadrati. Un sogno. Ancora oggi sono richiestissimi. E poi, proprio legata alla storia della città e al suo impero, ecco la serie di collane e orecchini, di monili con le monete antiche. Chi non ne ha voluta o sognata una alzi la mano. E poi ci sono le pietre cabochon intarsiate nell’oro giallo, e ancora e ancora... basta guardare le vetrine o andare alle aste per vedere come siano contese le creazioni che portano la firma della gioielleria romana. Intanto la famiglia cresce, in azienda arrivano le figlie di Costantino, Anna e Marina che coltiva una propria attività col nome Marina B. E arrivano i figli di Giorgio: Gianni, Paolo, Nicola. Gianni particolarmente portato al design moderno, a un certo punto si è diviso dagli altri e ha creato ”Enigma”. La società è rimasta a Paolo e Nicola. A fare da amministratore delegato è Francesco Trapani. Il business si allarga. I negozi crescono. Di grande impatto anche gli orologi, e poi superbe le collezioni Naturalia, Lucea. Di recente le borse, raffinate, hanno come testimonial Julienne Moore. La diversificazione è nell’aria e nel 2002 nasce Bulgari Hotels&Resort con il primo albergo milanese centralissimo, a mille stelle. Profumi, foulard, tutto all’insegna del lusso e della classe. Certo il livello resterà altissimo, ma dopo Fendi, acquisito dallo stesso gruppo, anche Bulgari parla più francese che italiano.