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 2011  marzo 07 Lunedì calendario

Sgomberare pezzi di vita - Non passa giorno che non trovi nella cassetta della posta, appeso al vetro dell’automobile o incollato sui piloni della luce, o sul muro della scuola, un biglietto: SGOMBERO

Sgomberare pezzi di vita - Non passa giorno che non trovi nella cassetta della posta, appeso al vetro dell’automobile o incollato sui piloni della luce, o sul muro della scuola, un biglietto: SGOMBERO. È l’indicazione di un servizio che libera cantine, solai, case, abitazioni. Un servizio a pagamento per portare via quello che le persone hanno accumulato nel corso di un’intera vita. La generazione di mio padre, che ha attraversato la Seconda guerra mondiale, veniva da un mondo di scarsità e indigenza e aveva la mania d’accumulare cose, oggetti, materiali. Non gettava mai via niente: Può sempre servire!, questo era il suo motto. Poi è arrivato il boom economico, l’epoca in cui è invece cresciuta la mia generazione, più propensa al consumo, e dunque allo scialo rispetto alle precedenti. Gli oggetti non si trovano più impilati in solaio o nei ripiani dello scantinato, o presso chi li conserva accuratamente (chi si ricorda cos’era un meccanico di automobili anni fa con pezzi di motori e intere auto conservate per il riutilizzo nell’antro oscuro dell’officina?), ma dai negozi, che a loro volta li facevano affluire dai magazzini. Sempre, e solo, roba nuova. Poi qualcosa è cambiato; lo spazio a disposizione dei singoli e delle famiglie è diminuito. SGOMBERO fa parte di questo momento di passaggio. Quando sono apparsi i rottamatori di soffitte e seminterrati? Dieci anni fa? Venti? C’è un indicatore: il linguaggio. Per capire quando si diffonde il mestiere di SGOMBERO, bisogna seguire le tracce della parola «modernariato», quando la raccolta di cose seminuove, o usate, è diventata una fonte commerciale discreta, e persino buona. La parola è stata coniata nel 1976, ma si è diffusa all’inizio degli Anni Ottanta; i negozi di modernariato sono stati aperti soprattutto negli Anni Novanta. All’inizio commerciavano oggetti e mobili degli Anni Trenta, cose del primo Novecento, oggi campano sulla merce dei Sessanta e Settanta. Che sarebbe poi il vintage. Conosco persone che si mantengono abbastanza bene con quest’attività, ma utilizzano eBay, il nuovo magazzino dell’usato dell’umanità. Lì finiscono con ogni probabilità gli oggetti di SGOMBERO, e lì ricominciano una nuova vita. SGOMBERO è in realtà la versione positiva di INGOMBRO: le cose passano da un luogo all’altro, ma non scompaiono. Niente si crea e niente si distrugge. Tutto si sgombera.