Ilaria Ravarino, Leggo 7/3/2011, 7 marzo 2011
HOLLYWOOD INVENTA IL NEUROCINEMA
Un fascio di elettrodi collegati al cervello ci dirà se un film avrà successo al botteghino. Potrà prevedere se un horror spaventa abbastanza, se un dramma è in grado di far piangere il pubblico, potrà stabilire il giusto tasso erotico di una scena di sesso. L’ultima trovata del marketing hollywoodiano si chiama neurocinema e ha già conquistato un numero crescente di autori, come il regista di Avatar James Cameron che grazie al neurocinema ha deciso di girare in 3D, «perché le ricerche hanno provato il maggior impatto del tridimensionale sugli spettatori».
Evoluzione tecnologica del focus group, lo strumento di ricerca in cui un gruppo di persone è chiamato a esprimersi sulla qualità di un prodotto, il neurocinema è una tecnica che consiste nel registrare e analizzare le reazioni del cervello di alcuni spettatori volontari tramite encefalogramma, risonanza magnetica e altre tecnologie biometriche. Nessun questionario da compilare, bastano una cinquantina di secondi per capire se la scena mostrata ottiene l’effetto desiderato: «Se un film horror funziona, l’amigdala dello spettatore si accende come un albero di Natale», ha detto il regista Peter Katz, tra i primi sperimentatori con l’horror Pop Skull.
Per Philip Carlsen, co-fondatore della neurocompagnia MindSign, partner di Dreamworks e Sony, «i produttori ci amano. Spendi 100.000 dollari per un test che ti permette di capire se i 350 milioni investiti in un film stanno andando nella giusta direzione». Molte le applicazioni previste per questa tecnica, praticata per ora solo in ambienti horror e fantascientifici: «Si può usare il neurocinema anche per capire come rendere una commedia più divertente o un dramma più appassionante – dice Katz – perché tutti i film sono un’esperienza emotiva. E oggi la possiamo misurare». Si spinge oltre A.K. Pradeep, amministratore delegato di NeuroFocus, la neuro-azienda di Bollywood: «Presto sarà possibile realizzare diverse edizioni di un film, con diversi finali e diverse svolte nella trama. Ci adatteremo a qualunque tipo di spettatore».