ItaliaOggi 5/3/2011, 5 marzo 2011
ARRIVANO I BOND “RAVIOLI AL VAPORE”
Dopo i Dragon bond, i Samurai bond e i Panda bond, a Hong Kong arrivano i Dim Sum bond, ossia le obbligazioni «ravioli al vapore». Si tratta di un primo passo verso l’internazionalizzazione dello yuan, la moneta cinese, per il momento convertibile solo a Hong Kong. E la differenza tra i Dim Sum bond e quelli precedenti è che essi sono sì emessi in yuan ma a Hong Kong.
A partire dal suo ritorno sotto la giurisdizione cinese nel 1997, Hong Kong gode di uno statuto finanziario autonomo e anche di una moneta distinta, il dollaro locale, almeno fino al 2047, secondo quanto stabilisce l’accordo quadro Basic law («un paese, due sistemi»).
Ma le cose cambiano velocemente al punto che lo yuan comincia a essere ammesso anche qui. Un gruppo straniero come Hermès, per esempio, accetta pagamenti in yuan, sia nell’ex colonia britannica sia a Macao. E gli abitanti di Hong Kong, grazie all’apprezzamento dello yuan nei confronti del dollaro, si sono messi ad accumulare la moneta come non mai, al punto da costituire la prima riserva al mondo del «biglietto rosso» al di fuori della Cina: i depositi, quasi inesistenti nel 2009, hanno raggiunto i 315 miliardi (31,5 miliardi di euro) nel dicembre 2010 e potrebbero raggiungere i mille miliardi alla fine di quest’anno, visto che gli abitanti dell’isola hanno il diritto di acquistare 2 mila euro di moneta cinese al giorno.
I Dim Sum bond possono essere emessi anche da società straniere. Mac Donald’s l’ha già fatto e presto seguiranno il suo esempio altri gruppi occidentali. Il vantaggio consiste nel prelevare a buon prezzo dei fondi a Hong Kong e di farli passare nella Cina continentale.