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 2011  marzo 04 Venerdì calendario

I deputati Ue si premiano con altri 1.500 euro al mese - Una settimana, tanto ci hanno messo per trovare una posizione co­mune sulla Libia e approvare le sanzio­ni contro Gheddafi

I deputati Ue si premiano con altri 1.500 euro al mese - Una settimana, tanto ci hanno messo per trovare una posizione co­mune sulla Libia e approvare le sanzio­ni contro Gheddafi. Ma per aumenta­re di 1.500 euro al mese i fondi a dispo­sizione per le spese di segreteria, ai de­putati di Bruxelles sono bastati pochi secondi, giusto il tempo di premere un bottone e di votare sì. È questa dunque l’Europa a doppia velocità? Un provvedimento bipartisan, pre­sentato dal gruppo popolare e sostenu­to dal quello socialista. Contrari i libe­raldemocratici, la sinistra unitaria e i verdi, che parlano di «scandalo». E con parecchie ragioni, visto che, gra­zie a questa generosa revisione, ognu­no dei 736 europarlamentari avrà adesso a disposizione ogni mese la bel­l­ezza di 21mila euro per pagare gli assi­stenti, i portaborse e tutte le altre spe­se di segreteria. La prima conseguen­za di questa decisione è che i costi ge­nerali dell’assemblea aumenteranno di 13,2 milioni di euro l’anno. La seconda sta nell’effetto di«scolla­mento » sempre più evidente tra le ini­ziative di Bruxelles e l’economia reale dei paesi membri dell’Unione. Da qualche anno infatti la Ue lancia, giu­stamente, inviti al controllo della spe­sa pubblica, al rispetto dei parametri tra pil e debito e al risparmio, accom­pagnati da ammonimenti e sanzioni varie. Una politica di attenzione, ina­sprita ancora di più da quando è esplo­sa la crisi finanziaria internazionale. Ebbene, come si concilia tutto ciò con i 1.500 euro che i parlamentari euro­pei si sono concessi? È quello che si chiede anche Helga Trupel, deputata tedesca dei verdi e componente della commissione Bi­lancio di Bruxelles. «È davvero un provvedimento scandaloso - com­menta - . Noi stiamo chiedendo a tutti gli Stati membri e ai tutti i lavoratori europei di tirare la cinghia e poi appro­viamo un aumento dei fondi che non è assolutamente giustificato». La Tru­pel si è opposta in tutti i modi ma non c’è stato nulla da fare. «Ho votato con­tro, ho pure proposto di spostare la de­cisione, rimandando la questione ad un momento più opportuno». Niente. Evidentemente i 17,540 eu­ro mensili previsti finora per le spese di segreteria non erano sufficienti: ser­viva proprio un ritocchino. Come se i componenti dell’eurocamera facesse­ro una vita di stenti. Certo, da qualche anno sono costretti a qualche limita­zione, i tempi delle vacche grasse so­no finiti pure per loro: ad esempio, non godono più di una cifra forfettaria per i viaggi, ma devono esibire delle ricevute per essere rimborsati a pie’ di lista. Restano gli ottomila euro al mese lor­di di stipendio, i 4.299, sempre mensi­li, di «indennità per le spese generali», i 4.243 annuali per i viaggi «al di fuori dello Stato di elezione», i 304 al giorno di «indennità di soggiorno», cioè per il disturbo di partecipare alle sedute e al­le riunioni di Bruxelles e Strasburgo. Spiccioli.