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 2011  marzo 04 Venerdì calendario

Un po’ di zenzero al giorno toglie l’inverno di torno - Adar retta ai cinesi allungano la vita. Lo zenzero, almeno, che per la loro medicina tradizionale è una specie di panacea anti-crampi, anti-nausea, anti-dolori artritici, e in generale un alimento energizzante e vitalizzante

Un po’ di zenzero al giorno toglie l’inverno di torno - Adar retta ai cinesi allungano la vita. Lo zenzero, almeno, che per la loro medicina tradizionale è una specie di panacea anti-crampi, anti-nausea, anti-dolori artritici, e in generale un alimento energizzante e vitalizzante. Ma anche se siete degli scettici occidentali tirati su a carne e formaggi, è una buona idea, almeno nei cambi di stagione, introdurre una certa quantità di erbe aromatiche e di spezie nell’alimentazione: curcuma e chiodi di garofano, cannella e cardamomo. Ma anche aglio, rosmarino, peperoncino. Intanto perché migliorano il gusto di ciò che mangiamo e permettono di divertirsi un po’ di più a tavola. E anche perché, nelle giuste dosi e impiegate seguendo alcune regole, possono darci una mano contro la stanchezza che ci coglie alla fine dell’inverno. E allora che zenzero sia, per cominciare. Lo potete grattugiare sul pollo come sulla mousse di cioccolato: aggiungerà una nota fresca e legnosa che sa già di primavera. Se state combattendo con l’ultimo raffreddore di stagione, provate invece a mettere in infusione per una decina di minuti alcune fettine di radice fresca in acqua bollente. Dolcificate con miele e bevete caldissimo: ottimo dopo certi acquazzoni di marzo. Gli erboristi vi spiegheranno che è merito della sua azione diaforetica, cioè la capacità di allontanare il freddo con la traspirazione. Sempre secondo la medicina orientale, la cannella, invece, disintossica e ha proprietà antisettiche. Recenti ricerche evidenziano un rapporto fra il suo consumo e il controllo della glicemia. E se una ciotola di mele cotte e cannella non vi guarirà, certo vi renderà meno noioso il frutto più comune dell’inverno, quando sognate le prime fragole. Le bacche aromatiche di cardamomo, digestive, energizzanti e ottime per la freschezza dell’alito, sono considerate afrodisiache dagli indiani, che ne consumano grandi quantità nel chai, il loro tè profumatissimo. Nessuno vi consiglia di farvi illusioni, ma le avete mai provate nel couscous? Nei biscotti? Con la crema di carote? Il dottor Maoshing Ni, esperto cinese di longevità (sic), titolare di una seguita rubrica sull’«Huffington Post», rivela che, contenendo cineolo, il cardamomo potrebbe rendere addirittura più acuti e mentalmente vivaci. Se poi avete qualche difficoltà digestiva, seguite un altro consiglio degli orientali e rivolgetevi ai chiodi di garofano, ottimi anche contro i disturbi intestinali e il mal di denti. Oltre che nel vin brûlé, magari dopo una lunga sciata di fine inverno. Quanto alla curcuma, ingrediente principale del curry, sarà anche spesso usata in modo truffaldino al posto di altre spezie più costose come lo zafferano, ma le sono attribuiti poteri antiossidanti e perfino la capacità di fluidificare il sangue. Senza contare che il pollo al curry con riso basmati è uno dei piatti più buoni del pianeta. La cucina con le spezie è bella come un gioco, incoraggia le sperimentazioni e fa fare una gran figura con gli amici che vengono a cena. Ricordarsi però che più sono fresche e meglio è: conservatele in un luogo asciutto e riparato dalla luce e, dopo un anno, buttate via senza pietà quelle che giacciono in barattoli semiaperti o che (tragedia) avessero cambiato colore. E poi sbizzarritevi a mescolarle: le cucine dell’Estremo Oriente lo fanno per metodo, basate come sono sul masala, il biryani e il preparato detto «cinque spezie». Olivier Roellinger, chef francese che ha appena aperto a Parigi le Epices Roellinger, al 51 di rue Sainte-Anne, consiglia, in un’intervista a Elle, di cambiar faccia alle solite verdure d’inverno, rape, scorzonera e topinambur, con cannella o noce moscata; di mettere l’anice e il macis nello yogurt; e di osare la vaniglia nello spezzatino. E se non siete così coraggiosi sappiate che, contro la «spossatezza» di fine inverno, va bene anche l’aglio. Scoraggerà i baci, ma pare che la pressione, ad alte dosi, l’abbassi davvero.