Aurelio Magistà, il venerdì di Repubblica 4/3/2011, 4 marzo 2011
QUANDO LA PUBBLICITA’ HA AVUTO IL RISORGIMENTO
Mentre i patrioti risorgimentali, oltre a unire l’Italia, si preoccupano anche della modernizzazione del Paese (un esempio è la battaglia per l’illuminazione pubblica a gas sostenuta dal Conciliatore) sui giornali comincia a diffondersi la pubblicità. I consumi, e per certi versi anche gli usi, vengono incoraggiati e orientati da questi piccoli annunci che trattano soprattutto di medicinali. Ma presto i formati diventeranno più creativi.
Proprio intorno al 1861 Attilio Manzoni, un milanese che ha una farmacia e commercia all’ingrosso in prodotti chimici e acque minerali, si accorge che la pubblicità serve davvero, al punto che comincia a comprare sui giornali spazi da rivendere alle
aziende. Le cose vanno così bene che nel 1863 Manzoni cede la farmacia e fonda la A. Manzoni & C. per occuparsi solo di commercio all’ingrosso e di pubblicità. Manzoni non si limita più a comprare intere pagine ma ottiene l’appalto di diversi giornali, che trovano più vantaggioso non doversi occupare della raccolta ma cederla in esclusiva in cambio di una percentuale degli introiti: nasce così la prima concessionaria pubblicitaria italiana, che esiste ancora oggi. E se siete curiosi di giornali risorgimentali, la Biblioteca del Senato (senato.it) ne presenta uno al mese fino a dicembre.