RAFFAELLA DE SANTIS , la Repubblica 2/3/2011, 2 marzo 2011
SOGNARE A OCCHI APERTI NELLE CASE DEGLI SCRITTORI
Gli occhialini tondi di Pessoa tra stilografiche e carte autografe. I turisti in fila per vederli. Eppure l´abitazione in cui lo scrittore trascorse gli ultimi anni della sua vita, a Lisbona, in rua Coelho Rocha, è minimalista, ben lontana dalle atmosfere degli anni Venti. Nonostante tutto si varca quella soglia con l´illusione di entrare nel tempio dell´ispirazione.
Negli Stati Uniti, dove sono 73 le case degli scrittori aperte al pubblico, la scrittrice Anne Trubek ha pubblicato una guida molto scettica e divertente su questo genere di tour culturale (A Skeptic´s Guide to Writers´Houses, University of Pennsylvania Press). D´altra parte gli anglosassoni, con alle spalle il Grand Tour, conoscono bene i pellegrinaggi letterari. Le case degli scrittori nel Massachusetts sono tra le più gettonate. Da quella triste di Edgar Allan Poe, in un quartiere operaio di Baltimora, a quelle di Herman Melville, Nathaniel Hawthorne, Emily Dickinson. Mentre ogni anno duemila persone visitano la casa di Walt Whitman a Camden, nel New Jersey. E sono novemila i visitatori del Thomas Wolfe Memorial ad Asheville, nel North Carolina; 182mila i turisti nella casa di Hemingway a Key West.
In Inghilterra i turisti hanno iniziato a visitare la casa di Shakespeare nel 1700 e oggi possono dormire nella casa di Agatha Christie a Devon, dove la scrittrice, stando al sito web, ha scritto quindici dei suoi libri (www.agathachristie.com). Da qualche tempo anche i nostri tour operator si sono attrezzati e hanno dato il via ai "viaggi sentimentali", itinerari guidati nei luoghi sacri della letteratura. «Finalmente ci stiamo svegliando» dice Enrico Duprot dei Viaggi dell´elefante che ha da poco rilevato il marchio dei Parchi letterari dalla Fondazione Nievo.
In Italia naturalmente c´è l´imbarazzo della scelta. Le dimore storiche prima di tutto. Quella di Petrarca ad Arezzo o la casa museo di Dante a Firenze, in piazza della Signoria. In Toscana il Centro lunigianese di studi danteschi organizza una lettura itinerante nelle case del poeta. Non tutto, è ovvio, può essere autentico. La guida avverte: «Questa non è sicuramente la vera stanza da letto di Dante». Ma i lettori sono disposti a qualsiasi sacrificio. Anche passare una notte al terzo piano dell´Albergo Roma di Torino, dove Pavese si suicidò una domenica di fine agosto del 1950. All´Idroscalo di Ostia, dove è stato ucciso Pasolini, la Lipu organizza tour che comprendono la lettura di Ragazzi di vita. La casa natale di Cesare Pavese, a Santo Stefano Belbo, è una romanzesca cascina rosa pallido acquattata tra le Langhe. È ricostruita, ma pare di camminare tra le pagine de La luna e i falò. Così la villa di Pirandello ad Agrigento: uno strapiombo sul mare, tra ulivi e querce. L´abitazione museo di Verga è aiutata invece dalla bellezza barocca di Catania. Qui si viene anche per partecipare a tour nei luoghi di Mastro Don Gesualdo e Cavalleria Rusticana, con letture itineranti di brani e visita ad Acitrezza alla Casa del nespolo. «L´idea è coinvolgere le persone attraverso la spettacolarizzazione del libro», spiega Stanislao de Marsanich, amministratore delegato di Paesaggio culturale italiano, la società che gestisce i Parchi letterari.
Per gli amanti del genere, alcune case sono tappe obbligate. Quella di Victor Hugo a Parigi, al numero 6 di Place des Vosges, arredata con i mobili disegnati dallo scrittore. A San Pietroburgo, l´aristocratica casa di Puskin sul lungofiume Mojka, che conserva le tormentate minute dell´Onegin. Altre si possono evitare. Le reliquie nella casa di Flaubert a Rouen, tra cui una ciocca di capelli, non giustificano la visita. La casa di Pierre Loti a Istanbul è diventata un bar dal gusto esotico. Anche se perfino la catapecchia di Orwell, ai confini del Nepal, pare sia meta di turismo.