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 2011  marzo 01 Martedì calendario

ACQUA: "SANA E CONTROLLATA" QUELLA DI CASA È SICURA PER TUTTI

L’inversione di tendenza è in atto e sembra inarrestabile. Sarà l´effetto delle tante campagne, da quelle locali come "Imbrocchiamoci" a Venezia o "Acqua in brocca" ad Arezzo, a quelle puramente consumeristiche, come quella della Coop, che ha pubblicato un dossier completo sull´acqua di rubinetto e sulla minerale, certo è che i consumatori hanno scoperto il valore dell´acqua di casa propria, e ne è prova il diminuito consumo di acqua in bottiglia. Certo, c´è anche una motivazione economica, e del resto l´acqua di casa costa 0,001 centesimi al litro contro una media di 26 centesimi di quella in bottiglia. Ma c´è anche una ragione ambientale ed energetica, di risparmio sulle bottiglie in Pet e sui trasporti. Soprattutto, però, i consumatori si sono accorti che l´acqua del rubinetto è buona. Tanto che viene servita in caraffa nelle mense scolastiche e aziendali di molti Comuni.
Ovvio, ci sono differenze da città a città, ma l´ampia indagine di Altroconsumo sull´acqua delle fontanelle di 35 città italiane conclude che - con qualche differenza nei valori di micro e macro elementi ma anche di contaminanti, differenza che però rientra sempre entro i limiti severi di legge - quasi dappertutto la qualità è buona. Ed è sana, perché i controlli sono tanti - degli acquedotti e delle Asl - e obbligatori. «Non c´è nessuna ragione nutrizionale né tanto meno di sicurezza per non bere l´acqua di rubinetto - spiega Laura Rossi, ricercatrice Inran, l´istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione - che resta quella preferenziale per tutti, bambini compresi. È in genere un´acqua ricca di minerali e il fatto che in alcune città sia ricca di calcio - come a Roma - è un valore e non un disvalore, come alcuni credono. Secondo recenti ricerche, che hanno contraddetto quanto si riteneva prima, anche il calcio dell´acqua può essere assorbito, sebbene in maniera ridotta rispetto al latte e i derivati. E non è vero che fa venire i calcoli, anzi chi è predisposto deve bere molto. Discorso analogo per il sodio: il quantitativo di sodio nell´acqua, anche in quelle che ne sono molto ricche, è risibile e incide pochissimo sul totale del nostro introito giornaliero. Motivo per cui è inutile comprare un´acqua che contiene meno sodio di un´altra, così come non ha senso comprarne una in farmacia per il biberon dei neonati, a meno che la propria acqua non sia molto ricca di fluoro, o ancora acquistarne una che stimola la diuresi: tutte le acque la stimolano, compresa quella di rubinetto».
Dunque non ci sono grandi differenze, se non quelle legate al proprio gusto. «L´acqua minerale ha caratteristiche omogenee - precisa Walter Ricciardi, direttore dell´Istituto di Igiene della Cattolica di Roma - e se piace un´acqua dolce o frizzante la si compra per una questione di gusto. È bene ricordare che l´acqua dei nostri acquedotti proviene soprattutto dalle falde, dagli strati più profondi, ed è di ottima qualità. Paradossalmente in alcune zone del paese la minerale proviene da falde adiacenti e la qualità è davvero molto simile». Forse anche per questo motivo la campagna dei produttori di acqua minerale ("Acqua minerale. Molto più che potabile"), è stata bocciata dal Giurì perché denigra l´acqua del rubinetto e «ingenera nel pubblico convinzioni errate e timori non giustificati sulla sicurezza dell´acqua potabile per la salute dei consumatori».
C´è da dire, però, che in 128 Comuni di motivi per essere preoccupati i consumatori ne hanno tanti: laUe ha infatti respinto la richiesta di una terza deroga sui valori di arsenico, fluoruro e boro, etichettando dunque l´acqua come non potabile. Il settimanale Salvagente, ha calcolato che nella regione più coinvolta, il Lazio, circa un milione di persone ha un´acqua con limiti di arsenico variabili da 20 a 50 microgrammi per litro. Il tetto stabilito dalla legge è 10 ma, secondo l´Organizzazione mondiale della Sanità, dovrebbe essere zero considerato che l´arsenico ha - come ha stabilito lo Iarc, l´agenzia internazionale per la ricerca sul cancro - un rischio oncogeno certo per l´uomo. La prima richiesta di deroga sarebbe dovuta servire per predisporre piani di intervento per eliminare i contaminanti. Ma pochi si sono mossi sul serio, confidando nella concessione di ulteriori deroghe. Fino allo stop europeo.
Attenzione però a non fare allarmismi, precisa Legambiente nel suo rapporto sulle acque potabili: quella a rischio riguarda soltanto l´1,7 per cento della popolazione, gli altri 59 milioni di italiani hanno un´acqua di rubinetto sicura, controllata e di buona qualità. E se ha un po´ di sapore di cloro, basta lasciarla all´aria: il cloro è un gas ed evapora. Quanto ai filtri, funzionano di più quelli ad osmosi inversa o a raggi Uv; quelli a carbone attivo delle caraffe sono molto blandi.