Claudio Fabretti, Leggo 2/3/2011, 2 marzo 2011
DORME IN AEREO E LA FIDANZATA BACIA IL VICINO
Non si può chiudere un occhio. Neanche a diecimila metri di altezza sull’Oceano Atlantico. Avrà pensato questo, il russo K.V., 42 anni, prima di scatenare una clamorosa rissa a bordo del volo Az 687, da Caracas a Roma. La fidanzata, infatti, aveva appena approfittato del suo breve pisolino per baciare appassionatamente un altro passeggero. E non uno qualsiasi: un caro amico di K.V., anch’egli russo e in viaggio con loro.
Quando il fidanzato tradito si è svegliato e si è accorto che i due, seduti al suo fianco, si stavano scambiando tenere effusioni, non è andato per il sottile. E ha iniziato a tempestare di pugni l’ormai ex amico, ferendolo a un occhio. Non pago, K.V., a quanto pare imbottito d’alcol, ha minacciato i passeggeri e tentato addirittura di aprire il portellone dell’aereo, seminando il panico tra i passeggeri. Fino a quando, riuscendo a domare la sua ingombrante mole, due agenti della Polaria sono riusciti ad ammanettarlo.
Ora, prima di mettere ordine nella sua turbolenta vita sentimentale, K.V. dovrà rispondere di minacce, resistenza e violenza a pubblico ufficiale (uno degli agenti ha avuto tre giorni di prognosi). E dovrà anche fronteggiare una denuncia per «attentato alla sicurezza del volo», sporta nei suoi confronti dal comandante del volo Alitalia, al suo arrivo all’aeroporto di Fiumicino.
Ma i guai per lo sventurato russo non finiscono qui, perché, perquisendogli i bagagli, gli investigatori hanno trovato tra i suoi effetti personali anche due grammi di cocaina pura. Quanto gli è costato caro, chiudere quell’occhio...