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 2011  marzo 01 Martedì calendario

LE SORELLE FONTANA DIVENTANO UNA FIABA

«Tre donne talentuose, unite e solidali, che impararono il mestiere, trasformandolo in arte, nella sartoria di mamma Amabile, una piccola azienda artigianale ereditata nella natia Traversetolo (Parma) nel 1907 dalla bisnonna» : comincia così la storia delle sorelle Fontana, Micol, Zoe e Giovanna, approdate poi a Roma dove diventeranno regine dell’alta moda: nei saloni romani aperti dalle tre sartine cominciarono così a giungere le signore dell’aristocrazia e molte dive del cinema internazionale che lavoravano a Hollywood, sul Tevere. Nella miniserie, coprodotta da Rai Fiction e Lux Vide, la storia delle sorelle Fontana si trasfigura per diventare ancora più favolistica, con il forte rischio di idealizzare tutto, e di inondare tutto di lacrime, secondo i canoni dell’agiografia. Scritta da Lucia Zei, diretta da Riccardo Milani e interpretata da Anna Valle, Alessandra Mastronardi e Federica De Cola, «Atelier Fontana. Le sorelle della moda» stenta a trovare un’identità stilistica, ondeggiando tra una provincia parmense che deve molto alla Strategia del ragno di Bernardo Bertolucci e ai film di Pupi Avati e una Roma da clima promozionale (non per caso, la fiction viene trasmessa da Raiuno, domenica e lunedì, ore 21.30, a ridosso della settimana della moda milanese). Dei tre personaggi, grazie all’interpretazione di Alessandra Mastronardi quello di Micol è il più riuscito: le sue insofferenze, le sue inquietudini, le sue determinazioni sono il vero motore del successo dell’atelier: l’abito da sposa per Linda Christian ((la mamma di Romina Power) nel 1949 diventò un evento da prima pagina, con fotografie sui rotocalchi di tutto il mondo e spalancò loro le porte di Hollywood. Poi fu la volta di Anita Ekberg, Audrey Hepburn, Grace Kelly, Jacqueline Kennedy... Lasciatasi finalmente alle spalle i panni di Eva Cudicini de «I Cesaroni» , la Mastronardi dimostra carattere e personalità: la fiction è tutta nelle sue mani.
Aldo Grasso