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 2011  febbraio 28 Lunedì calendario

Trabucchi Emilio

• Verona 28 luglio 1940. Decano dei chirurghi di Milano, in pensione da novembre 2010. Dal 2004 presidente del cda del Trivulzio, confermato nel 2009 dal sindaco Letizia Moratti, si dimise nel febbraio 2011 dopo la diffusione degli elenchi di inquilini con affitti di favore • «[...] berlusconiano di ferro [...]» (Alessia Gallione, Franco Vanni, “la Repubblica” 21/2/2011) • «[...] “Mentre ero in Comune ricevo una telefonata del sindaco Moratti. Ci conosciamo da tempo, ho anche partecipato alla sua prima campagna elettorale. Mi dice: ‘Emilio, dovresti fare un passo indietro e dimetterti’. Sono rimasto esterrefatto, le ho ricordato che non mi aveva mai contestato niente in questi anni. Le ho detto: ‘Mi chiedi di dimettermi per fare un favore alla tua campagna elettorale? Non lo farò’. Ecco come è andata [...] Solo una volta, nel 2008, la commissione regionale di controllo ci ha mosso un rilievo, quando abbiano chiuso il bilancio in passivo di tre milioni e mezzo, perché un rogito è stato fatto in ritardo, una situazione che non si è più ripetuta. Ma né il sindaco né altri mi hanno mai chiesto spiegazioni o mosso critiche. Del resto, se sono stato riconfermato nel mio ruolo un motivo ci sarà [...] Io so che quando sono diventato presidente la situazione era già questa. Mi sono reso conto nel 2007 che non ero in grado di gestire un patrimonio così vasto. Abbiamo pensato, sulla scia del Comune di Milano, di affidare la questione a un fondo immobiliare, siamo anche arrivati a commissionare uno studio preliminare. Ma poi nelle riunioni, ogni volta che se ne parlava, l’argomento cadeva nel vuoto [...] Io avevo una funzione di supervisione sulle pratiche: quando mi arrivavano i contratti li firmavo, guardando anche i nomi, ma solo dopo che la commissione aveva deciso, e non ho motivi per dubitare della loro correttezza. Avevo preparato una bozza di revisione del regolamento, per allargare il comitato a quattro membri, e per cambiare i criteri di assegnazione [...] Forse i criteri andavano rivisti, e avevamo iniziato a lavorarci. Ma sui criteri di assegnazione dico che non abbiamo mai avuto una protesta dagli esclusi né una richiesta di accesso agli atti. Non ho mai pensato ci fosse un problema di scarsa trasparenza [...] Telefonate ne ho ricevute da tutte le categorie, dai politici ai professionisti. Ma per me se uno ha bisogno di una casa non sbaglia a chiedere. Assicuro, però, che ho sempre risposto che c’era una procedura da rispettare. E per quanto riguarda le vendite, ci siamo sempre attenuti alle valutazioni dell’Agenzia del territorio [...] Sono [...] convinto che la privacy andasse tutelata, e che ci sia stato un accanimento sproporzionato anche da parte dei media. È diventata una questione politica [...] Io ho [...] una onorata carriera alle spalle: non è giusto che vada via con questo marchio addosso» (Oriana Liso, “la Repubblica” 24/2/2011).