PAOLO MAURI , la Repubblica 28/2/2011; KARL IGNAZ HENNETMAIR , la Repubblica 28/2/2011, 28 febbraio 2011
2 articoli - IL PERFIDO BERNHARD - Poteva anche essere la trama di un romanzo di Thomas Bernhard: un agente immobiliare conosce per caso lo scrittore, lo frequenta fino a diventarne amico e collaboratore insostituibile, ma in segreto annota per un anno (il 1972) tutto quello che lo scrittore fa e dice
2 articoli - IL PERFIDO BERNHARD - Poteva anche essere la trama di un romanzo di Thomas Bernhard: un agente immobiliare conosce per caso lo scrittore, lo frequenta fino a diventarne amico e collaboratore insostituibile, ma in segreto annota per un anno (il 1972) tutto quello che lo scrittore fa e dice. Invece è tutto vero. L´agente immobiliare Karl Ignaz Hennetmair nel 1965 vende una casa a Thomas Bernhard nell´Alta Austria. Lo scrittore ha trentaquattro anni, Karl Ignaz undici di più. Sette anni dopo Karl Ignaz è in grado di compilare il diario segreto dei suoi incontri con Thomas, che ora l´Ancora del Mediterraneo pubblica, a cura di Claudio Groff, con il titolo Un anno con Thomas Bernhard. Il diario segreto (pagg. 450, euro 25). Sono incontri quotidiani o quasi, scambi di visite, di piccole cortesie. L´agente lo invita spesso a cena a casa sua e Thomas è ormai uno della famiglia. Capita a volte che lo scrittore arrivi all´improvviso e allora la moglie dell´agente dà l´allarme: guai se Thomas sapesse che il suo intimo, fedele amico prende appunti su di lui. La devozione di Karl Ignaz è totale: ritira la posta al mattino, gliela porta a casa e spesso legge con lui le lettere, segue sui giornali tutto ciò che lo riguarda, interviene quando qualche visitatore può infastidirlo e naturalmente cura i suoi affari, specie quelli immobiliari. Bernhard ama comprare case, plausibilmente a contraltare di una infanzia povera e difficile, con diversi anni passati in collegio, mentre la madre, rimasta sola, cerca di tirare avanti facendo lavori domestici. Hennetmair accompagna lo scrittore nelle sue quotidiane passeggiate nei boschi , poi corre a casa e prende appunti. Bernhard non è un uomo facile: detesta tutto e tutti e ama dirlo con franca cattiveria. Gli piace essere premiato, ma non dà nessuna soddisfazione a chi lo premia, anzi. «Ritiro un premio come ritiro le scarpe appena lucidate in albergo», commenta a proposito del Grillparzer che gli è stato assegnato. Di scarpe ne colleziona moltissime e anche i premi non mancano, come testimonia un suo libretto postumo pubblicato da Adelphi. Il Nobel, però, non arriverà mai. Sebbene registri molti eventi letterari, il Diario segreto non si occupa che tangenzialmente di letteratura e di teatro. Alle prime dei suoi lavori Bernhard non presenzia mai, ma è avido di sapere tutto quello che accade in teatro e così Hennetmair può fornirgli resoconti precisi e pettegoli , anche se un po´ ragioniereschi. Bernhard ha fatto nella sua vita molti lavori, persino il becchino. Ha la patente dei camionisti e se la cava bene con le mani: ciò non toglie che si ferisca con la sega a motore tagliando la legna. Bernhard è tirchio e scrive molto se è assillato dal bisogno di soldi. Non ha rapporti facili con il genere femminile, anche se non è affatto un omosessuale come molti sono portati a pensare. E´ goloso di dolci, non beve vino bianco. Il Diario segreto è un´opera senza scrittura, ma tormentosa e assillante nel suo voler "servire" il personaggio. Alla fine ci si sente persino un po´ in colpa per aver "spiato" nel suo privato uno scrittore così drammatico ed essenziale. Così intento a scrutare la morte da aver decisamente messo in ombra tutto il resto, anche se stesso. PAOLO MAURI , la Repubblica 28/2/2011 "TACCAGNO, INSOLENTE E COLLEZIONISTA DI SCARPE" - La gioia per la morte del rivale Anni prima guardavamo insieme la televisione quando arrivò la notizia della morte di Doderer. Thomas saltò dalla sedia elettrizzato, applaudendo e urlando di gioia: Doderer è morto. Quando gli chiesi perché fosse così contento rispose: in Austria Doderer era considerato lo scrittore di punta e fino a quando era in vita nessun altro poteva diventarlo, nessun altro poteva emergere. Ora la strada è libera, ora tocca a me. (2 gennaio 1972) La passione per le scarpe Devo spiegare che Thomas nutre una passione inverosimile per le scarpe e possiede circa trenta paia di scarpe nuove, sempre pulite e curate esattamente come quelle che utilizza. Quando torna a casa con scarpe o stivali sporchi, la maggior parte delle volte vengono puliti immediatamente, o quantomeno riutilizzati alla prima occasione che gli si presenta. Tutti coloro che lo conoscono possono confermare che per lui è importante avere delle scarpe curate a puntino. (13 gennaio 1972) Le donne Devo aggiungere quanto segue alla mia visita odierna a Kastner: mi ha chiesto perché Bernhard non sia sposato e se abbia una donna. Gli ho risposto che da anni non ho colto alcunché, sotto questo punto di vista. Posso solo presumere, ho detto, che Bernhard abbia fatto suo il principio a cui si attengono anche moltissimi preti, cioè di avere a che fare soltanto con una donna ben sposata, in modo da non correre alcun rischio. (13 gennaio 1972) avarizia Dato che conosco la taccagneria di Thomas, è uno dei più grandi taccagni che mi sia capitato di incontrare fino a oggi, come d´altronde l´uomo più insolente che mi sia mai trovato davanti – ma proprio questa circostanza mi affascina, da sempre, cercare di andare d´accordo con una persona così difficile –, non gli dico che dovrebbe conservare i pantaloni così come sono, come ricordo. Poiché a volte ho un presentimento, ho come un sesto senso per i casi in cui lui farà l´esatto contrario di quello che gli consiglio, intravedo una certa possibilità che forse lasci i pantaloni così come sono. Dovrò però evitare, per i prossimi anni, di chiedergli dei pantaloni, a meno che non li abbia addosso. (15 gennaio 1972) Indifferente al pubblico Già anni fa ha detto che scriverebbe anche se i suoi libri non venissero letti. Gli è del tutto indifferente se vengono letti o no. E anche quanti ne vengono venduti. Per questo ha sempre rifiutato tutti gli inviti ai viaggi di città in città per firmare autografi nelle librerie. Non fa neanche una rapida apparizione alla Fiera di Francoforte, dove tutti gli autori si accalcano davanti alle telecamere. (15 febbraio 1972) Natale pensando al Nobel Dopo mangiato abbiamo parlato del premio Nobel e Thomas ha detto che per lui sarebbe un vero dispiacere riceverlo già ora perché perderebbe i giovani (i suoi giovani sostenitori). Io ho detto: va bene, il premio lo riceverai non prima di cinque o sei anni, però resta inteso che Wieland Schmied e io prendiamo il cinque per cento. Thomas ce l´ha promesso anni fa. (25 dicembre 1972) KARL IGNAZ HENNETMAIR , la Repubblica 28/2/2011